Valle Virtuosa attacca, Alpe risponde. È scontro tra l’associazione ambientalista ed il “Galletto”, con la prima a puntare il dito sull’emergenza rifiuti e parlava di “discarica esaurita”: “I Lotti I, II, III, quelli in cui era ancora possibile smaltire rifiuti indifferenziati non trattati, sono praticamente esauriti (si stima per metà settembre 2018) – scrivevano in una nota –, il IV Lotto, quello che, a norma di legge, potrebbe accogliere solo rifiuto secco stabilizzato, potrà, grazie ad un provvedimento di proroga, ricevere l'indifferenziato valdostano che non è per nulla secco e stabilizzato; la realizzazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti è in grave ritardo. Per velocizzarne la realizzazione la Giunta ed il Consiglio hanno scelto la formula del ‘project financing’. In base a tale scelta la costruzione dell’impianto verrà affidata ad una Associazione Temporanea di Imprese che potrà recuperare gli investimenti sostenuti gestendo in regime di monopolio per 17 anni tutti i rifiuti valdostani”.
L’attacco al governo è frontale: “La ‘maggioranza del cambiamento’ uscita dalle ultime elezioni – prosegue ancora Valle Virtuosa – avrebbe avuto l’opportunità di scegliere un sistema gestionale più efficiente e vantaggioso per gli utenti proponendo, oltre alla gestione pubblica, di unificare gli attuali 5 Sub-ATO in un unico ente che effettui in tutta la regione la raccolta porta a porta dell'organico e dell’indifferenziato, ma non ha avuto il coraggio di apportare alcuna modifica a quanto stabilito dalle precedenti amministrazioni”.
Alpe non ci sta, e risponde a tono difendendo l’operato dell’allora assessore – durante il governo Marquis – Fabrizio Roscio, a sua volta sempre assai criticato dall’ex associazione che presiedeva: “Nei 6 mesi del nostro governo è stata lanciata la gara europea per individuare un nuovo gestore della discarica regionale e per la realizzazione di 2 impianti a freddo: uno per selezionare e stabilizzare l'indifferenziato, l'altro per recuperare il multimateriale.
La discarica regionale di Brissogne sta esaurendo lo spazio e per abbreviare i tempi è stata scelta la formula della concessione di servizi, che prevede tra l'altro ridotte possibilità di ricorso da parte delle aziende escluse ed un contratto che presenta le stesse caratteristiche di un appalto pubblico di servizi, ad eccezione del fatto che il corrispettivo della fornitura consiste unicamente nel diritto di gestire i servizi a un determinato prezzo, sulla base di un piano finanziario che la Regione controlla”.
“L'assunto che pubblico sia buono, mentre privato sia cattivo – attacca ancora Alpe –, è discutibile in quanto ci sono esempi tangibili di malagestione nelle partecipate, come nel vicino Canavese dove nel 2013 il consorzio dei Comuni Asa ha lasciato centinaia di lavoratori a casa e milioni di euro di debiti. I ritardi sono nascosti nella riorganizzazione dei sub-ato (raggruppamenti dei comuni valdostani) e nell'introduzione una volta per tutte e in tutti i comuni della tariffazione puntuale e della raccolta dell'organico”.
Scelte che ricadono, quindi, per Alpe, sui Comuni, prima di scagliarsi ancora contro Valle Virtuosa: “Non ci sono più scuse, adesso dipende tutto dalla volontà degli enti locali. Siamo allibiti da certe illazioni al limite della querela sull'operato del nostro Assessore Roscio e chiediamo a tutte le forze di opposizione di comportarsi correttamente e di operare nell'ambito delle istituzioni, visto che ne fanno parte”.