Enti locali, l’Uv: “In Consiglio dichiarazioni offensive sui sindaci”

Nel mirino del Leone rampante e del suo presidente Erik Lavevaz finisce in particolare Mouv', che dopo aver criticato l'aumento delle indennità dei sindaci, ha attaccato les Unités des Communes sulla gestione delle microcomunità.
erik lavevaz
Politica

L’Uv scende in campo in difesa degli enti locali. Al Mouvement, e al suo presidente Erik Lavevaz, non sono piaciute alcune delle dichiarazioni arrivate dentro e fuori l’aula del Consiglio regionale.
Prendendo atto con soddisfazione dell’accordo raggiunto fra le forze politiche sulla legge per le elezioni comunali, il Leone rampante si dice però dispiaciuto che il legislatore regionale non abbia potuto “accogliere tutte le richieste legittime arrivate dal Consiglio permanente degli enti locali”.

Allo stesso tempo l’Uv evidenzia come durante il dibattito vi siano stati dei passaggi “ingiuriosi per il lavoro che i sindaci fanno nei loro comuni, con devozione, passione e grande responsabilità.” Nel mirino del Presidente Lavevaz finisce, in particolare, Mouv’ che “dopo essersi dichiarato alla stampa, per voce di Elso Gerandin, unito e a schierato dalla parte delle legge e dell’attività degli amministratori locali, ha votato per due terzi contro la proposta di legge”. Non solo. Gli stessi consiglieri di Mouv’, che si sono opposti alla legge, “hanno goffamente ricondotto il dibattito sulle indennità dei sindaci, banalizzando, fatto ancora più grave, il lavoro dei sindaci”.  
Lo scontro con i primi cittadini è proseguito poi sulle micromunità. “Il consigliere Cognetta, non ancora soddisfatto, ha attaccato anche le Unité des communes, in particolare la Grand Combin per la micro di Variney. 

“Ancora una volta – chiosa ancora Lavevaz –  il populismo, mal dissimulato, da parte di chi poco conosce la gestione quotidiana delle strutture e degli sforzi che gli enti locali hanno fatto negli anni per razionalizzare i costi e per rendere il sistema di gestione delle microcomunità, un esempio per le altre regioni italiani, ha superato il rispetto dei ruoli e delle persone”.

 

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