Etroubles: nessuno si fa avanti per la Casa di soggiorno dell’Enpaia, abbandonata da 30 anni

L'edificio, albergo-ristorante, pignorato dal tribunale di Aosta, è stato messo all'asta nell'agosto scorso, ma non è arrivata nessuna offerta. È chiuso dagli inizi degli anni '90 e in stato di abbandono.
La casa di soggiorno ex-Enpaia (da Google Maps)
Politica

Era stato messo all'asta dal tribunale di Aosta lo scorso agosto, ma alla scadenza di oggi non è arrivata nessuna offerta per acquistare la Casa di soggiorno "Ludovico d’Aragona", dal nome della sua ultima proprietà, a Etroubles. "Si tratta di un edificio non utilizzato da quasi trent'anni – spiega il sindaco del paese Marco Calchera – noi lo conosciamo con il nome di Enpaia, l'ente che orginariamente ne era proprietario".

La struttura domina la salita di località Chevrières, una stradina che si inerpica sulla sinistra appena entrati nell'abitato di Etroubles da Aosta. Era stata fatta costruire tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70 dall'Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura. "Era una casa di soggiorno in cui andavano gli impiegati e i dirigenti di questa fondazione", racconta il sindaco.

Nei suoi tanti anni di vita la struttura è passata da diverse proprietà: "Ha sicuramente avuto molte traversie, difficili da ricostruire – continua Calchera – molte imprese hanno acquistato, provato a fare dei lavori e poi sono finite a gambe all'aria". Nei riassunti del tribunale di Aosta si legge di almeno quattro ipoteche e due pignoramenti.

Ora l'edificio era in vendita con un base d'asta di 600 mila euro. "Vedrà che l'asta andrà a vuoto – aveva indovinato il sindaco ieri – perché è una struttura che costa già molto e sulla quale bisogna poi fare molti interventi". Il fabbricato, secondo le perizie del tribunale, "versa in uno stato di abbandono totale ed è stato oggetto di episodi di vandalismo", con vetri, infissi e sanitari rotti. Di positivo c'è che non ha cedimenti strutturali, ma c'è da rifare tra le altre cose tutti gli impianti.

Visto dall'esterno, con la sua forma arcuata rivolta verso la vallata, è certamente un edificio imponente, anche se discretamente integrato con la natura circostante, considerando l'anno di costruzione. L'edificio ha sei piani, due sono seminterrati che si affacciano sulla corte interna, poi c'è il piano terra, altri due piani con 22 stanze per gli ospiti e un sottotetto. All'interno trovano spazio anche cucine e cella frigorifera, area ristorante e un salone. L'immobile è di 1750 metri quadri, in un'area di 6432.

"Noi come Comune saremo ben lieti di vedere la struttura in mano a qualcuno che la valorizzi in termini di ricettività", afferma Calchera. Finora però le sue dimensioni e i costi per le manutenzioni straordinarie hanno tenuto lontani tutti i compratori. "Da quando sono sindaco io non so di nessuno che abbia manifestato interesse – continua – e non ci si è mai trovati neanche a pensare di convertire l'area nel Piano regolatore, perché nessuno ha mai esternato la volontà di fare appartamenti".

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