Tra i due litiganti il terzo gode. Quello che alla vigilia del voto sembrava dover essere un appassionante testa a testa per la conquista di una poltrona alla Camera dei Deputati tra i candidati delle due coalizioni autonomiste, Alessia Favre da una parte per il ticket Uv, Uvp, Epav e Pd, e Giampaolo Marcoz dall’altra, in rappresentanza di Alpe, Stella Alpina, Pnv e Mouv, si è trasformato in una vera e propria disfatta per entrambi.
A sparigliare le carte ci ha pensato la candidata del Movimento 5 Stelle, Elisa Tripodi: sbucata dal nulla e probabilmente anche per questo sottovalutata dai suoi antagonisti, la giovane grillina ha messo a tacere i due contendenti, spazzandoli via con un risultato che ha del clamoroso, pur tenendo conto del grande successo dei pentastellati in Italia.
Favre: “E’ ora di ricostruire un fronte autonomista compatto”
Giunta in sala stampa a notte fonda, Alessia Favre non si è tirata indietro e anzi, nonostante la tarda ora, ha sfoderato un’analisi molto lucida e chiara, poi ribadita anche sui social network. “Questo risultato ci delude e frastorna”, ha ammesso Favre. “È il tempo di mettersi seriamente al lavoro per ricostruire un fronte autonomista compatto, credibile, vincente, capace di ridare prospettive alla nostra comunità, di presentare con energia nuova i valori che ci rappresentano e una progettualità concreta che sappia ridare speranza ai Valdostani”.
La delusione è grande e Favre non ne fa mistero. “Quella di oggi è una sberla a tutti noi – spiega ancora – è la risposta alle divisioni, alla confusione politica, all'instabilità economica e lavorativa. È la sberla della gente comune alla classe politica dirigente e a chi la rappresenta. Accusiamo il colpo ma non cadiamo. Da questo risultato ripartiamo”.
Marcoz: “Il nostro messaggio di cambiamento non è arrivato come speravamo”
Decisamente più scuro in volto e deluso il notaio Giampaolo Marcoz, arrivato a Palazzo Regionale intorno alle 3 di mattina, accompagnato dai segretati dei due principali partiti della coalizione, Alexis Vallet (Alpe) e Carlo Marzi (Stella Alpina). Lo sguardo fisso, frastornato verso i monitor che passavano i risultati delle ultime sezioni scrutinate, ha riconosciuto la sconfitta senza però voler entrare in una disamina approfondita. “Sicuramente speravamo di veicolare in maniera più forte il nostro messaggio di cambiamento – ha commentato Marcoz – qualcosa non ha funzionato, è tutto da rivedere e da analizzare con calma”.
L’amarezza è forte e nonostante Marcoz ritenga il risultato personale “positivo”, alla domanda, secca, rispetto a un suo futuro in politica, anche in ottica di elezioni regionali, la sua risposta è stata altrettanto decisa: “Il cambiamento che abbiamo avviato continuerà senz’altro, il mio finisce qui”.