Il CdM ha impugnato la legge in materia di sanità penitenziaria

“Alcune disposizioni della legge regionale eccedono dalle competenze statutarie e si pongono in contrasto con i principi fondamentali in materia di coordinamento della finanza pubblica”. E convocato per la prossima settimana un tavolo di confronto a Roma.
Il carcere di Brissogne
Politica

Soltanto due mesi fa, il Consiglio regionale della Valle d’Aosta ha approvato all’unanimità il disegno di legge che disciplina l’esercizio delle funzioni in materia di medicina e sanità penitenziaria, trasferite alla Regione tramite il decreto legislativo n. 192 del 26 ottobre 2010.

L’iniziativa legislativa si compone di sei articoli, che individuano le funzioni spettanti alla Regione da esercitarsi per il tramite dell’Azienda USL, alla quale saranno trasferiti le attrezzature, gli arredi e i beni strumentali di proprietà dell’Amministrazione penitenziaria. Per quanto riguarda il personale, i medici che già prestano servizio nella casa circondariale di Brissogne saranno trasferiti all’Azienda USL, che potrà conferire anche incarichi a tempo determinato utilizzando apposite graduatorie.

E’ notizia di oggi che la legge è stata impugnata dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale, Raffaele Fitto, e su conforme parere del Ministero della Salute, del Ministero dell’Economia e delle finanze e del Ministero della Giustizia.

“Alcune disposizioni della legge regionale – si legge in una nota del dipartimento degli affari regionali – eccedono dalle competenze statutarie e si pongono in contrasto con i principi fondamentali in materia di coordinamento della finanza pubblica, violando in tal modo gli artt. 117, terzo comma, e l’art. 81 della Costituzione’.

Per risolvere la questione, la settimana prossima sarà convocato un tavolo con i rappresentanti della Regione e delle amministrazioni interessate.

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