Il centrodestra denuncia: “La maggioranza non vuole modificare la legge elettorale”

Per Lega Vda,  Forza Italia Vda, Fratelli d'Italia Vda, Noi Moderati e Udc "risulta quindi evidente che le forze di governo non intendono modificare le regole elettorali e quindi non vogliono che gli elettori abbiano il diritto di scegliere il Presidente della regione"
Un seggio elettorale
Politica

Nelle intenzioni della maggioranza la riforma della legge elettorale avrebbe dovuto approdare in Consiglio regionale entro fine anno, ma il cantiere che doveva essere avviato in I Commissione per trovare una sintesi alle cinque proposte depositate (Rete Civica, Pd, Uv e Av/VdA Unie, Centrodestra e ex proposta Lega) sembra al momento fermo.

Quando manca poco più di un anno alla fine della legislatura – la legge elettorale va approvata entro la fine del 2024 –  a suonare le sirene è il centrodestra unito. “Nulla di quanto promesso è stato fatto e addirittura il presidente della prima commissione risulta scomparso, tranne una dichiarazione a mezzo stampa, secondo cui la legge elettorale non verrà modificata, salvo che non si trovi un accordo politico per approvarla con 24 voti, in modo da evitare il referendum confermativo”.

Per Lega Vda,  Forza Italia Vda, Fratelli d’Italia Vda, Noi Moderati e Udc “risulta quindi evidente che le forze di governo non intendono modificare le regole elettorali e quindi non vogliono che gli elettori abbiano il diritto di scegliere il Presidente della regione, la maggioranza che li governerà stabilmente con un programma condiviso e vincolante e soprattutto non essere ostaggio dei continui “ribaltoni” orditi nel palazzo, come il recente passato tristemente ci insegna”.

Il centrodestra denuncia, quindi, “il vergognoso temporeggiare del presidente della prima commissione consiliare e di tutta la maggioranza di governo” e spiega di non voler accettare “il protrarsi dell’inerzia dolosa e/o azioni del governo regionale tendenti a fare solo irrilevanti modifiche alla legge elettorale (quali ad esempio l’aumento delle preferenze) che non consentano agli elettori valdostani di esercitare il loro diritto di scelta e di avere un governo stabile per almeno cinque anni, come tutte le altre regioni d’Italia, annunciando fin d’ora che una tale scelta del governo verrà contrastata ad ogni livello e con gli strumenti che le attuali norme prevedono”.

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