I dehors estivi potranno essere allestiti in tutta la città, ma quelli invernali, nel centro storico (le vie Aubert, De Tillier, Porta Pretoria, Sant'Anselmo, Croce di Città e Martinet), dovranno limitarsi ad occupare suolo pubblico solamente con sedie, tavolini, e corpi riscaldanti. Le strutture temporanee otterranno una concessione edilizia gratuita, e in alcuni casi saranno sottoposte all'autorizzazione della soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali. I titolari di bar interni a servizi pubblici e privati, come le strutture ospedaliere, i cinema e i teatri, non potranno avere dehors, così come gli artigiani produttori di pizze al taglio e pasticceria del centro. Questi ultimi hanno però la facoltà di installare semplici "piani di appoggio", purché non vengano utilizzati come punti per la vendita e il consumo.
Le strutture potranno diffondere musica fino a mezzanotte, e non più solo fino alle undici di sera. I titolari degli esercizi però dovranno vigilare sul rispetto della quiete pubblica, pena l’adozione, da parte del sindaco, di speciali provvedimenti di limitazione degli orari di apertura dei locali troppo rumorosi.
Il provvedimento ha ricevuto il voto favorevole dei tre commissari di maggioranza: Stefano Borrello, Giorgio Giovinazzo e Daniela Piassot, mentre ha incassato il voto contrario dei due commissari dell’opposizione, Davide Bionaz e Paolo Fedi. Il regolamento deve ancora essere approvato in Consiglio comunale.
Secondo Borriello, della maggioranza, le nuove norme sarebbero in grado di conciliare nel modo migliore possibile le esigenze di tutti gli attori coinvolti, commercianti e residenti. Scettico Paolo Fedi, che deplora l’assenza di un riferimento esplicito alla quiete pubblica, e la mancanza di un’attenzione specifica alle esigenze di altre attività e dei residenti. Sul provvedimento si è espresso anche il consigliere comunale del gruppo misto Alessandro Pelanda, secondo cui il limite del volume della musica, fissato a 45 decibel, inferiore a quello di una normale conversazione, sarebbe eccessivamente restrittivo.