Arriva una legge a normare in Valle d’Aosta l’attività di agricoltura sociale, fattorie sociali e fattorie didattiche. La proposta, presentata dai gruppi Lega VdA e Pour l’Autonomie e in seguito modificata in III e V Commissione, è stata licenziata con voto unanime oggi dal Consiglio regionale.
I diciannove articoli che compongono il provvedimento definiscono e regolamentano le diverse tipologie di attività – agricoltura sociale, fattorie sociali e fattorie didattiche – oltre che i soggetti deputati al loro esercizio, le misure di sostegno, l’istituzione dell’albo sociale e dell’Osservatorio regionale sull’agricoltura sociale, la creazione del logo, gli obblighi e i controlli sull’attività.
“La proposta si pone l’obiettivo di riconoscere le fattorie sociali e promuovere l’agricoltura sociale nella nostra regione, quale mezzo di inclusione di soggetti svantaggiati, oltreché di abilitazione e riabilitazione di persone con disabilità. – ha ricordato in aula Andrea Manfrin, capogruppo Lega VdA – L’agricoltura sociale altro non è che la nuova e più avanzata espressione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura: l’attività agricola diviene così in grado di generare benefici per fasce vulnerabili o svantaggiate della popolazione, dando luogo a servizi innovativi che possono anche costituire una forma efficace di risposta alla crisi dei tradizionali sistemi di assistenza sociale”.
La proposta di legge approvata, secondo Corrado Jordan di VdA Unie potrà favorire “lo sviluppo di progetti in grado di far parte della programmazione socio-sanitaria regionale territoriale. L’agricoltura sociale può, insomma, portare benefici alla società come erogatore di servizi sociali e contribuire al miglioramento della qualità dei servizi esistenti a vantaggio degli abitanti delle aree rurali.”