Insindacabilità Ferrero, la maggioranza sceglie di non votare

L'atto, dopo un lungo e acceso dibattito è stato votato dai 16 consiglieri di minoranza (Ndr Stefano Ferrero è uscito dall'aula) e mancando il numero legale, non è passato.
Stefano Ferrero
Politica

Si chiude con le bordate dell’opposizione alla maggioranza quella che potrebbe essere l’ultima seduta del Consiglio regionale della legislatura. A fare infuriare i consiglieri di Alpe, Uvp, Pd -Sinistra Vda e M5S è la decisione di Stella Alpina e Uv, annunciata da Stefano Borrello e Claudio Restano, di non partecipare al voto sull’insindacabilità delle dichiarazioni di Stefano Ferrero. Il consigliere grillino è stato querelato dall’avvocato Andrea Giunti per alcune affermazioni rese nel Consiglio del 23 ottobre scorso, relative a vicende giudiziarie passate, e poi rilanciate su Facebook e sul sito del Movimento 5 Stelle valdostano, dove è stato condiviso il video del Consiglio. L’atto sull’insindacabilità, dopo un lungo e acceso dibattito è stato votato dai 16 consiglieri di minoranza (Ndr Stefano Ferrero è uscito dall’aula) e mancando il numero legale, non è passato. Meno di un mese fa però i capigruppo all’unanimità avevano giudicato insindacabili le dichiarazioni del grillino Stefano Ferrero. Posizione confermata nella relazione che ha accompagnato oggi la discussione in aula in cui si legge “La pubblicazione su Internet del video dell’interrogazione a risposta immediata del consigliere Ferrero illustrata nel corso dell’adunanza del Consiglio regionale del 23 ottobre 2013 costituisce una mera riproduzione di tale intervento consiliare e conseguentemente, sussiste una causa di insindacabilità”.

Cos’è cambiato quindi in queste settimane? Hanno più volte chiesto i consiglieri di opposizione rivolti ai banchi di Uv e Stella Alpina.
“Noi abbiamo voluto iscrivere all’ordine del giorno del primo Consiglio utile questo tema, ritenendo opportuno che l’Aula potesse esprimersi. Non abbiamo potuto visionare il video,oscurato dalla magistratura, avere contezza dei contenuti e dei commenti, né tantomeno esaminare gli atti giudiziari” spiega Stefano Borrello capogruppo Edelweiss.

Dopo una sospensione dei lavori per riunione capigruppo Patrizia Morelli di Alpe incalza la maggioranza. “Non ci è stato spiegato perché la maggioranza ha cambiato idea. Colleghi vi prego spiegateci quali sono questi nuovi elementi”.
Il video con le dichiarazioni di Stefano Ferrero nei confronti dell’avvocato Giunti, oscurato dal sito del M5S, è disponibile tuttora sul portale del Consiglio regionale, come ricorda Jean-Pierre Guichardaz del Pd-Sinistra Vda. “E’ un giudizio di carattere politico l’insindacabilità. Siete pagati 6 mila euro al mese per informarvi ma non siete neanche andati a vedervi il contenuto, disponibile sul sito del Consiglio. Qua creiamo un principio devastante ovvero che le cose dette qui non possono essere riportate in altre piattaforme.” A finire nel fuoco di fila della minoranza è anche il Presidente del Consiglio regionale, Emily Rini: “Lei rappresenta solo la maggioranza. Aveva detto che avrebbe votato a favore di questo atto. Se non crede nel suo ruolo istituzionale faccia un passo indietro” attacca Elso Gerandin di Uvp.

A cercare di fare chiarezza è il Presidente della Regione, Augusto Rollandin: "Noi tutti siamo per l’insindacabilità: siamo assolutamente d’accordo sul fatto che le opinioni dei Consiglieri vadano rispettate, ma crediamo anche che in quest’Aula si debba evitare di fare affermazioni che possono essere lesive nei confronti dei cittadini che vengono citati dai consiglieri."

Lapidario il commento di Roberto Cognetta: "Se questa è una strategia per intimidire me e il collega Ferrero avete decisamente sbagliato. Se cambiate palesemente parere da un momento all’altro, se non avete coerenza, date l’idea di non valere niente. In questo caso, non si chiedeva un voto politico. Il vostro è un pensiero meschino, mentre i nostri ragionamenti vanno al di là degli aspetti politici."

 

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