La crisi entra in Consiglio regionale. Marguerettaz: “Dobbiamo imparare dal nazionale”

Lega Vda, Pour l'Autonomie e Forza Italia ritirano le iniziative consiliari per aprire il confronto politico. Marguerettaz apre le porte al centro destra: "Dobbiamo imparare anche dal nazionale. A livello del Governo Draghi c'è stata un'assunzione di responsabilità. Nella diversità si può contribuire a creare le condizioni per superare questo momento di difficoltà". 
Foto Facebook Consiglio regionale Valle d'Aosta - Conseil de la Vallée
Politica

Houston abbiamo un problema. Dopo aver per undici mesi praticamente ignorato la crisi politica aperta dalle dimissioni di Chiara Minelli e Erika Guichardaz, la primavera risveglia il Consiglio regionale, complice l’ennesima uscita dalla maggioranza.
L’aula prende atto del problema, con Lega Valle d’Aosta, Pour l’Autonomie e Forza Italia VdA che tendono la mano al gruppo degli undici (Uv/Av+Vda Unie), motore delle prossime consultazioni, annunciando il ritiro di tutte le iniziative presentate per l’adunanza odierna. “Per velocizzare i tempi di risoluzione di questa crisi nel rispetto di quest’aula e dei valdostani” spiegano la scelta i capigruppo Andrea Manfrin, Marco Carrel e Mauro Baccega.
Decisione accolta con favore da Aurelio Marguerettaz: “Speriamo di poter dare già oggi il via ad un confronto franco per risolvere questa situazione”. Ma il capogruppo Uv si spinge oltre indicando la direzione in cui si muoverà il gruppo degli undici. “Dobbiamo mettere da parte tutta una serie di steccati, di veti, dobbiamo imparare anche dal nazionale. A livello del Governo Draghi c’è stata un’assunzione di responsabilità. Nella diversità si può contribuire a creare le condizioni per superare questo momento di difficoltà”. 

Responsabilità di questa situazione attribuita da più parti a Progetto Civico Progressista, unico bersaglio in questo momento di una maggioranza traballante. Lo dicono quasi tutti i gruppi che sostengono l’attuale governo Lavevaz. All’ex collega Marquis viene anzi attribuito il merito di aver dato l’accelerazione. Merito che lo stesso ex stelluto si riconosce. “Spero che questo passaggio, di grande responsabilità, possa ispirare la maggioranza nell’affrontare in modo concreto la risoluzione di questa crisi” spiega Marquis. Ritorna sulla sua scelta il neo forzista per dire che “il mio passaggio corrisponde alla coerenza con le mie idee e ideali, non avrei potuto fare diversamente”.
Coerenza intesa all’opposto, dal segretario di Stella Alpina Carlo Marzi, come la scelta di portare avanti il progetto di governo. “All’interno di Stella Alpina abbiamo fatto la scelta politica di rimanere coerenti e leali rispetto ad un governo che si trova a dover far fronte a una serie di situazioni molto gravi e delicate per la Valle d’Aosta. “. 

Un’assunzione di responsabilità che chiama ora in campo la Lega Vda e Pour l’Autonomie.
Se il capogruppo Uv Marguerettaz evoca il modello romano, dalla segretaria del Carroccio ieri era già arrivata la bocciatura.
“Ci sono problemi importanti da risolvere: mai come oggi c’è bisogno di una maggioranza che abbia una stabilità, con numeri solidi, per realizzare quanto prospettato dal programma di Legislatura.” sottolinea il capogruppo del Carroccio Andrea Manfrin. “Fin dall’inizio di questa legislatura abbiamo dimostrato di saper mantenere un comportamento lineare con la scelta politica indicata nel nome stesso del nostro partito: per l’Autonomia e non contro qualcuno” ricorda Marco Carrel di Pla.

A sinistra gli ex compagni di Progetto Civico Progressista e di Federalisti progressisti Partito democratico sono concordi nel dire che con l’attuale legge elettorale ha nuovamente favorito lo spezzatino di gruppi in Consiglio regionale. “Siamo nuovamente in nove gruppi consiliari e ci troviamo con il nuovo gruppo di Forza Italia rappresentato in Consiglio da esponenti con un passato politicamente travagliato. Il 18 è il minimo per dirsi maggioranza ma comunque maggioranza è: qualcuno l’ha abbandonato irresponsabilmente e, io credo, che la fretta non dia mai buoni consigli.”
Più netta Erika Guichardaz di Pcp: “E’ triste che manchi la consapevolezza che occorre cambiare, a partire dal sistema elettorale che non favorisce la stabilità e non consente attualmente agli elettori di scegliere un Presidente, una maggioranza ed un programma che durino cinque anni.”. 

Per Mauro Baccega, capogruppo di Forza Italia, il problema è “una maggioranza esageratamente esposta a sinistra ma di una sinistra che faccio fatica a riconoscere. Forza Italia si colloca al centro del centro-destra e vuole dare una ritrovata stabilità alla Valle d’Aosta per uscire dalla crisi.”

Mentre il presidente della Regione Erik Lavevaz assiste al dibattito senza proferire parola, il capogruppo Av/Vda Unie Albert Chatrian chiude dicendo che “non c’è più tempo da perdere, giriamo le carte e convergiamo su una proposta che dia dignità a questo Consiglio e a quei politici che si assumono le loro responsabilità”.

3 risposte

  1. Che bello il Governo nazionale. Negli ultimi 10 anni 6 Governi, una media di durata di un anno e mezzo a Governo. Un esempio scolastico di un sistema che non funziona.

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