Le società partecipate dovranno assumere attraverso selezioni pubbliche

Approvata la proposta di legge bipartisan sulla trasparenza nelle società partecipate. Voto contrario del M5S: "La montagna ha partorito il topolino"
La sede di Finaosta
Politica

Dopo nove mesi di discussione e rinvii i principi di trasparenza nelle società partecipate sono legge. Il testo bipartisan, composto da 13 articoli, dà mandato alla Giunta di individuare il limite dei compensi massimi degli organi delle partecipate che non può comunque essere superiore al 70% dell’indennità del Presidente della Regione. Misure di contenimento sono previste anche per i fringe benefit. Dal primo rinnovo successivo, alla data di entrata in vigore della legge, quest’ultimi non potranno superare il 10% del trattamento economico annuo lordo comprensivo. I premi di risultato saranno concessi solo in presenza di bilanci in equilibrio. 

Sul fronte della trasparenza, sul sito della Regione dovranno comparire tutti i dati sulle partecipate, sugli amministratori e sui loro compensi. La più importante novità riguarda l’introduzione di selezioni pubbliche per le assunzioni a tempo determinato e indeterminato con tanto di prova di accertamento della conoscenza del francese. Ciascuna società potrà adottare criteri e modalità per il conferimento di incarichi di consulenza o di collaborazione, a condizione che vengano rispettati i principi della trasparenza, pubblicità e imparzialità. 

Allo stesso modo le acquisizioni di forniture, servizi e lavori devono rispettare i principi di trasparenza. Le società dovranno tenere gli elenchi degli operatori economici nei quali sono iscritti i soggetti che ne facciano richiesta. Elenchi e affidi dovranno essere pubblicati sui siti delle partecipate. La proposta di legge ha raccolto il voto di quasi tutto il Consiglio regionale ad eccezione del M5S. 

“La montagna ha partorito un topolino, è stato più incisiva l’azione fatta dal Consiglio di Stato che qualunque legge o regolamento” ha annunciato il proprio “NO” Roberto Cognetta. Per il collega di minoranza, Albert Chatrian, capogruppo di Alpe “Con questa norma abbiamo fatto tanti passi avanti, se volevamo scalare il Monte Bianco siamo arrivati sopra il rifugio Gonella”.

Soddisfazione arriva anche dai banchi di maggioranza, dal relatore Leonardo La Torre che ha ricordato come i tempi lunghi sia stati dettati dall’uscita della legge Madia e dei relativi decreti attuativi. “Un passo avanti verso i cittadini e gli operatori” ha sottolineato il capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis. “Sui temi sensibili non ci si divide” ha evidenziato invece Jean-Pierre Guichardaz. 

L’auspicio del Presidente della Regione, Augusto Rollandin, è che la legge “sia applicata con la giusta attenzione perché vi sono anche piccole realtà e queste norme metteranno in difficoltà i piccoli operatori sul territorio che dovranno mettersi in rete e cooperare”. 

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