L’imposta di soggiorno sarà obbligatoria in tutti i Comuni valdostani

Approvata ieri, in Consiglio Valle, una modifica di legge che rende l'imposta di soggiorno obbligatoria per tutti i Comuni della Valle dal 1° maggio 2024. Imposta che sarà obbligatoria anche per per le locazioni turistiche brevi.
Consiglio Regionale
Politica

L’imposta di soggiorno diventerà obbligatoria per tutti i Comuni valdostani. E lo sarà anche per le locazioni turistiche brevi, per le quali ieri è stata approvato un disegno di legge in Consiglio regionale.

A decidere la modifica di legge, approvata ieri con 28 voti a favore e 4 astenuti, sempre l’Assemblea di piazza Deffeyes, che ne ha definito anche gli importi: tra i 50 centesimi e i cinque euro per ogni notte di soggiorno. Per gli appartamenti turistici bisognerà invece aspettare una prossima delibera di Giunta che dividerà la Valle in quattro fasce, con importi tra i 50 centesimi e i due euro a persona.

Ad illustrare il provvedimento in aula è stato il consigliere Fp-Pd Antonino Malacrinò: “Oggi rivediamo e omogeneizziamo la disciplina dell’imposta di soggiorno per mettere così a disposizione dei Comuni maggiori risorse”, ha spiegato.

Provvedimento approvato con un emendamento, che fissa l’entrata in vigore dell’obbligo – prima ogni comune poteva decidere se e come applicare l’imposta – a partire dal 1° maggio 2024. Le risorse incassate dovranno avere destinazioni precise finanziando interventi di promozione turistica, di valorizzazione del territorio, ma anche le manutenzioni ed il recupero di beni culturali e ambientali comunali.

Scettiche, a poco dire, le opposizioni. “La burocrazia e i tempi per la registrazione e la trasmissione dei dati da parte di molti piccoli proprietari, che non hanno dimestichezza con la tecnologia, potrebbero portare alla rinuncia ad affittare gli appartamenti”, ha detto Chiara Minelli, Pcp.

Dai banchi della Lega, Stefano Aggravi pizzica: “Questo disegno di legge sembra come obiettivo di fondo l’idea di centralizzare sulla Regione il gettito dell’imposta di soggiorno e le politiche di promozione turistica”. Ma, aggiunge, “se l’imposta è in capo al Comune, dovrebbe essere proprio questo ad avere la possibilità o meno di scegliere se istituirla”.

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