Ludopatia, niente più slot in Valle a meno di 500 metri dai luoghi sensibili

Il Consiglio regionale ha licenziato oggi, dopo una lunga gestazione, la legge bipartisan sulla ludopatia, risultato del coordinamento fra il disegno di legge presentato dalla Giunta regionale e quello dei gruppi Pd, Alpe e M5S.
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Politica

La Valle d’Aosta dichiara guerra alle slot machine. Il Consiglio regionale ha licenziato oggi all’unanimità, dopo una lunga gestazione, la legge bipartisan sulla ludopatia, risultato del coordinamento fra il disegno di legge presentato dalla Giunta regionale e quello dei gruppi Pd, Alpe e M5S.
L’articolato prevede il divieto di apertura di sale da gioco e spazio per il gioco a una distanza inferiore a 500 metri da luoghi sensibili, distanza che potrà essere ampliata dai comuni, i quali potranno anche disciplinare l’orario di apertura e dovranno occuparsi dell’irrogazione delle sanzioni, da 500 a 3000 euro.
Arriva inoltre il divieto di gioco per i minori di 18 anni e l’istituzione del marchio regionale “Slot free” ai titolari di esercizi che scelgono di non detenere nel proprio locale le apparecchiature per il gioco d’azzardo. Per quest’ultimi saranno previste riduzioni  dell’aliquota Irap e agevolazioni sui tributi comunali e una maggiorazione per chi gestisce sale slot. Vietata qualsiasi pubblicità relativa all’apertura o all’esercizio di sale. Previste inoltre attività di prevenzione e la definizione di un piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio patologico, di durata triennale. Le attività già esistenti avranno un periodo di 8 anni prima di adeguarsi alla normativa.

“Un provvedimento legislativo innovativo che introduce in maniera forte il concetto della prevenzione più che mai indispensabile per affrontare in maniera sinergica ed efficace il gioco d’azzardo patologico” ha sottolineato il relatore Claudio Restano.

Secondo i dati forniti oggi in Valle d’Aosta le slot machine sono circa 3000 e sono installate in bar, locali notturni, sale giochi e tabaccherie.  Dal 2009 al 2014 il numero dei soggetti presi in carico dal Ser.D. dell’Azienda Usl è passato da 29 a 59. Nel solo 2014 sono stati 21 i nuovi pazienti, la maggior parte (16) maschi con un’età media di 45 anni.

“La proposta di legge – ha evidenziato l’altro relatore, Carmela Fontana – affronta la questione del Gap puntando alla prevenzione e non al proibizionismo, con l’obiettivo di regolamentare l’accesso consapevole e responsabile al gioco contrastando i fenomeni di dipendenza, mediante misure di prevenzione, recupero e monitoraggio” .

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