Mille euro di sanzione da parte del Comune di Aosta ed una serie fitta di controlli, per evitare “brutte sorprese”.
Dopo il “maxi-sequestro” di alimenti, a metà novembre, a seguito di un’ispezione dei Nas nei locali di Arnad della Vivenda – società che nel Capoluogo si occupa della fornitura di pasti nelle mense scolastiche – il Comune aveva promesso a stretto giro maggiori controlli.
Stamattina – 3 marzo – in III Commissione è arrivato il risultato delle verifiche, illustrato dalla dirigente dell’Area A5 (che comprende l’Istruzione) Elisabetta Comin, che prima ricostruisce la vicenda: “L’ispezione del 13 novembre 2019 al centro di cottura di Arnad ha fatto emergere tre non conformità: una di carattere igienico relativo ad alcuni ‘termobox’ che giacevano in una zona non appropriata, ovvero nella ‘zona pulito’ invece che in quella dedicata allo sporco e non erano ancora stati sufficientemente ripuliti. L’azienda si è giustificata dicendo che al momento dell’ispezione i pasti erano confezionati ed i contenitori in attesa di essere lavati. Ha ammesso che la zona non era quella appropriata, ed è stata sanzionata dei Nas”.
“La seconda – prosegue la dirigente – riguardava delle componenti arrugginite dei carrelli, che non andavano a diretto contatto col cibo. Anche in questo caso l’azienda è stata sanzionata amministrativamente dai Nas. La terza ci riguardava per la sanzione da comminare e ha visto il sequestro di 23 bottiglie di olio. Nel capitolato era previsto che fosse biologico, confezionato in Italia e prodotto da olive italiana, mentre era prodotto con olive comunitarie”, quindi di provenienza europea.
Da qui la sanzione: “Con il direttore dell’esecuzione – spiega ancora Comin – abbiamo ritenuto, visto che la non conformità non aveva una portata tale da ritenersi igienico/sanitaria, di comminare la sanzione minima prevista dell’articolo 66 del contratto, ovvero la penale da mille euro”.
I controlli
Nel frattempo le verifiche si sono fatte più fitte, anzitutto quelle degli enti preposti: “Nel 2019 i controlli sono stati quattro, due da parte dell’Usl e due dei Nas, e tutti hanno avuto esito favorevole”.
Controlli delle autorità che hanno riguardato, per le mense di Aosta, la somministrazione dei pasti, incontri con il personale, analisi chimiche/batteriologiche, formazione del personale, Piano HACCP ma anche lo stato dei locali e le diete speciali.
Da parte sua si è mosso anche il Comune: “Abbiamo fatto un gran numero di controlli a sorpresa – spiega ancora Comin – e valutazioni con l’azienda per dare rassicurazioni e trasparenza, come la pubblicazione sul sito della tabella dei prodotti che vengono utilizzati nelle mense che metta in luce non solo il fornitore ma anche chi li produce”.
“Dopo i rilievi l’azienda ha comprato carrelli nuovi, dimostrati dalle fatture prodotte, e provveduto a sostituire l’olio con quello richiesto dall’appalto. Peraltro tra i due c’è una differenza di costo irrilevante, di 0,65 euro a bottiglia. Avevamo avuto il sospetto che dietro l’acquisto di un olio diverso ci fosse una componente economica, ma quello richiesto e a norma di capitolato costa 5,30 euro al litro”.