No alla quotazione di Cva, il 17 aprile presidio in Piazza Deffeyes

Il presidio è stato organizzato in concomitanza con la riunione dell'Assemblea regionale, chiamata ad esprimersi sul futuro della partecipata regionale.
Centrale CVA - Champagne
Politica

Il 17 aprile il Comitato “ Giù le mani dalle Acque e da CVA” scenderà in piazza Deffeyes per dire “no” alla quotazione in borsa. La manifestazione è stata decisa durante l’assemblea di ieri sera all’Espace populaire di Aosta.

Il presidio è stato organizzato in concomitanza con la riunione dell’Assemblea regionale, chiamata ad esprimersi sul futuro della partecipata regionale.

Nei giorni scorsi la Commissione speciale aveva concluso i lavori approvando la relazione finale – la minoranza tutta aveva abbandonato i lavori – che mette in campo due possibili scenari: uno relativo all’approvazione di apposite norme di attuazione e l’altro che preveda la quotazione di una parte delle azioni su un mercato regolamentato di Borsa Italiana, fermo restando la proprietà della Regione sulla maggioranza del pacchetto azionario.

“Senza entrare nel merito della decisione che spetterà al Consiglio Regionale, la Commissione rileva come, a detta degli esperti, la percorribilità dell’opzione “Norme di Attuazione”, ai fini della valorizzazione sul mercato,  – si legge nella relazione – possa presentare una maggiore aleatorietà nei tempi e negli esiti del percorso, rispetto alla linearità e alle certezze, anche temporali, che caratterizzano l’iter di quotazione. Avrebbe invece diversa natura una norma di attuazione in materia di concessioni che sarebbe da perseguire a prescindere da ogni altra decisione”.

A contestare tali affermazioni è la minoranza che ha preparato una contro relazione, definendo “povera di analisi e proposta” quella della maggioranza. Secondo l’opposizione il lavoro della Commissione è stato indirizzato “in una ben precisa direzione (quotazione in borsa) ed avendo evitato approfondimenti indispensabili”.

M5S, Adu Vda, Mouv’, Lega Vda e Rete Civica rilevano come sia “sorprendente constatare che consiglieri che si definiscono impegnati nella costruzione di un “polo autonomista” invece di puntare sulla “autonomia normativa” e sulla “autonomia energetica” affidino un ruolo salvifico alla quotazione in borsa. Invece di salvaguardare il ruolo di azienda strategica per la Valle d’Aosta pare si vogliano prediligere modalità attraverso le quali consentire a qualche società privata di mettere le mani su Cva.”

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