L’opposizione lavora, la maggioranza dorme. Parole dei gruppi di minoranza della Lega VdA e di Pour l’Autonomie che, dopo non aver presentato iniziative per il prossimo consiglio regionale del 10 e 11 marzo, hanno convocato una conferenza stampa per spiegare le proprie ragioni.
“La vera azione propulsiva arriva dalla minoranza, la maggioranza è silente” scandisce Andrea Manfrin della Lega VdA accusando il governo di essere “paralizzato da veti incrociati”. “Idee diverse” le definisce il collega Paolo Sammaritani. Dalla ferrovia, all’ospedale, al Palaindoor, a Cva agli intervallivi. Il riferimento, mai esplicitato in conferenza stampa, è a Progetto Civico Progressista sulla cui compagine si concentrano le tensioni in maggioranza. “Non litigano solo sui macro temi ma anche sui micro temi”. Se il programma di governo non aveva chiarito la visione della maggioranza su alcune questioni, “i nodi vengono ora al pettine” con il risultato che la Giunta regionale non solo “fa poco o niente”, ma non è neppure in grado di “indicare una via” per il futuro della Valle d’Aosta.
Famiglie, imprenditori, stagionali “chiedono risposte” ricorda Marco Carrel di Pour l’Autonomie. “Dobbiamo approvare il prima possibile la legge sui ristori, mentre abbiamo appreso che arriverà a giugno”. Le proposte della minoranza sono state “maltrattate dalla maggioranza” aggiunge Mauro Baccega. “Il disegno di legge sul lupo, approvato in una Giunta straordinaria, è la fotocopia della nostra” gli fa eco Augusto Rollandin. “Su certi temi noi ci aspettiamo risposte politiche che solo alcuni riescono a dare”.
Da qui la decisione di “dare uno scossone” attraverso “un cambio di marcia della minoranza”. Dopo aver presentato in questi quattro mesi di legislatura, 384 iniziative fra cui 5 proposte di legge, la minoranza decide di incrociare le braccia per il prossimo Consiglio Valle.
“Questo è il nostro segnale politico” spiega Nicoletta Spelgatti. “Il momento dei conti arriverà e questo governo ne risponderà ai valdostani, primo perché ha sovvertito il risultato delle elezioni e secondo perché nonostante un’opposizione che gli permette di lavorare non sta producendo risultati”.
La minoranza non vuole però stare alla finestra ad osservare e sulle ipotesi di cambi di maggioranza e governi di unità risponde Marco Carrel: “Durante le consultazioni noi non eravamo stati sentiti. Siamo disponibili a parlare di temi perché in questo momento abbiamo bisogno di un governo che porti dei risultati. Se ce la farà questo governo ben venga, se non ce la fa, come non ce la sta facendo in questo momento, bisognerà trarne allora le conseguenze”.