Parte dalla stazione ferroviaria di Aosta la corsa alle Elezioni Politiche di Potere al Popolo, la lista che candida Francesco Rappazzo per la Camera dei Deputati e Alexandre Glarey per il Senato della Repubblica.
Si è aperta con la consegna dei volantini ai pendolari che arrivavano da Ivrea, ieri pomeriggio, anche perché proprio il trasporto su rotaia è uno dei temi sui quali la lista insiste con maggiore attenzione: “Partiamo da qui – ha spiegato Glarey – per evidenziare i problemi dei trasporti. Le risorse per migliorare il trasporto pubblico ci sono ma la percentuale maggiore di questi fondi va ad una minoranza, ovvero verso i finanziamenti all’Alta Velocità”.
Sul volantino che consegnano è scritto nero su bianco: “Lo Stato italiano, Tramite Rfi, costruisce con i nostri soldi linee ad alta velocità per una fascia ridotta e benestante di persone, distruggendo i nostri territori e abbandonando ogni giorno su treni pendolari e linee metropolitane fatiscenti e pericolose. I finanziamenti statali hanno premiato per il 60% gli investimenti in strade e autostrade, queste ultime ‘regalate’ ai privati”.
Tornando invece alle questioni valdostane legate alla ferrovia, il movimento traccia la linea: “Potere al Popolo vuole un sistema di trasporto pubblico potenziato, la fine dei processi di privatizzazione, un piano di investimenti per la mobilità sostenibile che superi la prevalenza dei sistemi di trasporto su gomma”. In soldoni: “Con i 167,5 milioni di euro al km sprecati per il Tav si potrebbero rinnovare le linee locali. Si può elettrificare la linea Aosta/Torino e renderla più sicura e riaprire il tratto Aosta/Pré-Saint-Didier e prolungarlo fino a Courmayeur”.
Ospite d’onore, giunta ad Aosta col treno, Nicoletta Dosio, attivista No Tav della primissima ora e candidata con Potere al Popolo alla Camera, nella circoscrizione Piemonte 2: “Più di metà della rete italiana non è elettrificata – ha spiegato nella sala d’attesa della stazione – e quasi metà è a binario unico. La privatizzazione ha fatto capire che l’importante era solamente garantire i grandi e sporchi interessi. Combatteremo sempre per avere un servizio pubblico, perché non succeda che il 4% degli utenti, quelli dell’Alta velocità, abbiano il 90% dei finanziamenti. Questi treni hanno costi esorbitanti, distruggono il territorio e ne aumentano l’isolamento”.