Riforma costituzionale, Alpe si schiera per il “No”

"La sfida è quella della modifica dello statuto" ma avverte il Presidente di Alpe, pungolando gli ormai ex alleati dell'Uvp, "le riforme devono nascere per cercare di mettere insieme quante più sensibilità possibili e non per infilarsi in una maggioranza"
Da sx Alexis Vallet e Alberto Bertin
Politica

"Questa riforma è troppo centralista per essere accettata da un partito federalista". Alexis Vallet, Presidente di Alpe annuncia nel corso di una conferenza stampa il “No” del movimento al referendum confermativo sulla riforma costituzionale del prossimo autunno.

"Le regioni sono le principali perdenti di questa riforma e anche la trasformazione del Senato in una sedicente camera dei territori non compensa questa perdita" sottolinea il consigliere del Galletto, Alberto Bertin snocciolando i tanti punti critici. "Un Senato inefficace, confuso nelle competenze, una riforma nata dal Governo, votata dalle sole forze proponenti, che concentra il potere nelle mani dell’esecutivo e che non aumenta gli spazi di democrazia e partecipazione". 

Giudizio negativo anche su come la riforma andrà a incidere sulle Regioni a Statuto speciale. "E’ vero che la nostra regione non viene colpita direttamente dalla riforma  – aggiunge Bertin – ma rischia di essere un’llusione di breve periodo, le prospettive sono delle peggiori, anche senza tenere conto delle affermazioni del premier Renzi".

Alpe annuncia, quindi, il sostegno al Comitato del No e di voler cercare il confronto con le altre forze autonomiste. "Questo è l’inizio della battaglia finale per l’autonomia valdostana" dice Alexis Vallet. "La Valle d’Aosta può cercare di governare il cambiamento oppure di subirlo. La sfida è quella della modifica dello statuto". Ma avverte il Presidente di Alpe, pungolando gli ex alleati di Uvp: "le riforme devono nascere per cercare di mettere insieme quante più sensibilità possibili, senza che questo voglia dire che bisogna infilarsi in una maggioranza".

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