Da Lista a Risposta. Risposta Civica, per la precisione. Questo il nome scelto dal progetto civico che candida alle Elezioni Politiche del 4 marzo prossimo Chiara Minelli, insegnante della scuola media di Pont-Saint-Martin, per la Camera dei Deputati; e Fabio Protasoni – impiegato presso il Patronato Acli – per il Senato della Repubblica.
Candidature in realtà doppie, dal momento che gli aspiranti che Risposta Civica esprime sono 4, ma a sostegno di Minelli e Protasoni, per Palazzo Madama, compaiono anche i nomi di Maria Pia Simonetti e Dario Carmassi. Nomi tutelari, per certi versi: “Gli altri due 'candidati' – ha spiegato nella sua introduzione Chiara Bérard, 19enne studentessa del Liceo delle Scienze Umane – saranno a disposizione loro per ogni assistenza, per confrontarsi sulle decisioni che incontreranno sul loro cammino Chiara e Fabio”.
Un “noi” spiegato anche da Simonetti: “È un modo di dire basta ad una politica di interesse e arrivismo personale, e per restituire alla politica il modo di lavorare delle associazioni. Anche per questo abbiamo scelto come simbolo il bucaneve: un fiore che viene fuori nel gelo, tenace, che dà un senso di rinascita e rinnovamento”.
“Risposta civica – spiega Chiara Minelli– vuole rispondere ai cittadini che chiedono cambiamento, contenuti solidi e progetti lungimiranti. Qui c'è chi si è battuto per ottenere cambiamenti profondi, come sui temi dei rifiuti o sulla legge di iniziativa popolare di potenziamento della ferrovia. Ora c'è il bisogno di intercettare queste domande e dare forza e respiro a tutte queste battaglie”.
Battaglie che diventano punti programmatici: “Anzitutto il lavoro – ha spiegato Fabio Protasoni – perché dalla Valle stanno fuggendo centinaia di giovani, e poi serve cambiare radicalmente l'impostazione delle riforme di questi anni come il Jobs Act, che ha ribaltato tutto per non produrre niente. Ciò che ha fatto il governo sul welfare è insufficiente, e si può fare molto con una convergenza tra Stato e regioni”.
Non “antagonismo”, concetto sul quale Protasoni si dilunga: “Lo Statuto valdostano va riformato, perché in Valle siamo reputati come privilegiati. Va spiegato a Roma quanto di buono c'è qui, ammettere i nostri errori, e darsi da fare per costruire assieme in sincerità”.
Un concetto di Parlamentari diverso, spiegano: “A Roma – sempre Protasoni – ci servono 'ambasciatori' in grado di mettere in campo queste basi programmatiche ed il gruppo di Risposta Civica ha vissuto da subito e dall'inizio tante di queste battaglie, e può essere il rappresentante delle istanze dei valdostani”.
O, per dirla con Carmassi: “Serve un nuovo modo di interpretare il ruolo di parlamentare, che non è quello di 'procacciatore di risorse', una specie di pratica di 'prostituzione istituzionale', ma servono figure che partecipano alle scelte politiche che poi ricadono sui valdostani come quelle su lavoro, scuola e fiscalità”.
Verso le Politiche, con le Regionali all'orizzonte
Non si nasconde dietro un dito, Risposta Civica, e parla apertamente delle Politiche come del “primo appuntamento elettorale”: “C'è la necessità di mutare il rapporto tra Regione e Stato – spiega Simonetti – con una rappresentanza più efficace e vicina al pensiero e alle proposte civiche, e cominciamo un percorso che porterà il nostro simbolo alle Regionali”.
Sull'abbandono di Giovan Battista De Gattis si spende Minelli: “Abbiamo fatto un percorso condiviso, ed il suo apporto è stato importante. Forse ci saranno possibilità di recuperarlo in futuro, ma i modi dell'abbandono mi hanno amareggiata”.
Sull'incrocio di liste a sinistra, vista la presenza di Potere al Popolo, Protasoni spiega che: “Dentro la nostra lista ci sono tante persone con una cultura politica di sinistra, ma vogliamo rispondere alle insufficienze della politica e crediamo che le altre offerte in campo non possono dare risposta ai bisogni dei valdostani”.