Dopo le polemiche che hanno monopolizzato le cronache degli ultimi giorni tocca al Comune di Aosta, ora, rispondere alla pioggia di critiche trasversali giunte sulla gara d'appalto in atto per i servizi agli anziani.
Comune che ribatte, in una nota, puntando soprattutto sulle accuse di non salvaguardare, con il nuovo bando, i livelli occupazionali attuali e cercando di fare chiarezza sulle direttive del nuovo codice degli appalti entrato in vigore ad aprile 2016. Da piazza Chanoux infatti si spiega che “le disposizioni regionali (di rango inferiore rispetto alle nuove disposizioni legislative) con cui erano state adottate direttive in materia di affidamento di servizi socio assistenziali e che avevano quale presupposto giuridico la legislazione nazionale oggi abrogata, devono intendersi giuridicamente decadute. Tra tutte, la deliberazione di Giunta regionale n. 3919 del 30/12/2008” il cui mancato riferimento “non comporta però, per automatismo, il venir meno della salvaguardia del costo orario del lavoro comprensivo della retribuzione integrativa prevista dall’accordo territoriale di categoria per la Valle d’Aosta”.
Nel quantificare il costo complessivo del servizio il Comune asserisce che “sono stati presi a riferimento i valori attualmente vigenti, così come da tabella trasmessa dal sindacato 'Fédération des coopératives valdôtaines'. Valori che, ovviamente, contemplano l’integrativo regionale” e che, inoltre, “la clausola di salvaguardia a tutela del personale è stata, pertanto, espressamente prevista quale vincolo contrattuale”, per concludere spiegando che il nuovo codice “solo il singolo datore di lavoro che abbia presentato l’offerta può illustrare le effettive condizioni contrattuali ed organizzative praticate nella propria azienda, nell’ambito del contraddittorio previsto in sede di analisi dell’anomalia dell’offerta, anche al fine di un’attenta verifica, da parte della stazione appaltante, che tutte le voci connesse alla retribuzione del personale, compresi gli integrativi, siano comunque rispettati”.