Teatro Giacosa, la perizia del Comune cerca di smontare la tesi della scarsa sicurezza
Pubblicato che fu l’avviso per la co-progettazione sulla gestione del Teatro Giacosa, la questione sulla sicurezza della struttura – sollevata dall’affidatario del servizio, e che ha portato alla decisione di rinunciarvi – torna sul tavolo del Consiglio comunale di Aosta.
A chiedere lumi sono due mozioni, presentate in maniera accorpata, di Renato Favre (Forza Italia) e Sylvie Spirli (Lega).
In risposta – ormai indiretta – alle criticità segnalate dall’ex aggiudicatario la Vicesindaca Josette Borre gioca la carta di una bozza di perizia commissionata dal Comune sul Teatro. Documento che, spiega, “esprime che la situazione rappresentata dalla società non rispecchia di fatto la realtà”.
La perizia comunale
In appoggio, Borre elenca quanto emerge dalla perizia dell’Ente sugli interventi fatti al Giacosa: “La centrale termica a gasolio è stata dismessa ed eliminato il rischio. Il Giacosa è riscaldato da Telcha. L’impianto di protezione degli idranti è stato completamente ristrutturato. L’impianto elettrico, dal 2006, ha visto il rifacimento di tutti quadri generali e le colonne montanti per la sala ed il foyer, e sono tutti conformi. È stata aumentata la potenza del contatore per gli spettacoli più impegnativi, e spostato all’interno senza cavi di tensione nel cinema-teatro”.
Non solo: “Il palco è puntellato ma non sono previsti cedimenti – prosegue la Vicesindaca –. I puntelli sono stati messi in via precauzionale per uno spettacolo che prevedeva carichi elevati. Le balaustre hanno quell’altezza dalla ristrutturazione del 1961, non è un’inadempienza perché il Ministero dell’Interno ha detto che le altezze maggiori si applicano ai teatri quelli di nuova fabbricazione”.
“Il precedente gestore – continua Borre nel suo elenco – ha sostituito tutte le poltrone e gli arredi con quelle a norma, sono stati aggiunti tendaggi e rivestimenti con resistenza al fuoco prescritta, di Classe 1, analoga per lo schermo di proiezione”.
A questo si aggiunge la scala compartimentata, creando una via di esodo a norma, la sostituzione (nel 2019) dei maniglioni antipanico ed il rinnovamento complessivo dell’illuminazione di scena ed il potenziamento di quella di sicurezza.
“L’unica criticità – aggiunge la Vicesindaca – è il palco in legno. Qui sono in corso degli approfondimenti già cominciati e che rientreranno negli interventi da programmare per il 2022. Riguardo la Cabina di proiezione, invece, da anni non si usano più pellicole ma sistemi digitali, eliminando di fatto il rischio di incendio”.
Insomma: “Le conclusioni dal punto di vista tecnico non sono esattamente quello che la società aggiudicataria ha descritto nella sua relazione – chiude Borre –. L’intenzione ora è quella di avviare un processo parallelo alla co-progettazione, con un programma di interventi per valutare e capire assieme ai nuovi gestori le esigenze di chi abiterà e gestirà il teatro”.