Turismo, commercio ed eventi, Aosta punta sull’estate. E spera nel vaccino per il Marché Vert Noël

23 Marzo 2021

Nel Dup di Aosta – il Documento unico di programmazione, allegato al Bilancio –, sono scritti nero su bianco, ma l’incognita resta: commercio e turismo della città, soprattutto negli appuntamenti di punta (e organizzati a braccetto con la Regione) del Marché Vert Noël e della Fiera di Sant’Orso, si legano a doppio filo alla situazione epidemiologica.

Alina Sapinet, Assessora comunale che detiene queste deleghe, lo dice: “La volontà è quella di realizzarle di nuovo il Marché, abbiamo tante aspettative anche per l’indotto che l’appuntamento porta alla città. Speriamo che campagna di vaccinazione vada avanti”.

Dai banchi dell’opposizione Roberta Balbis chiede quale sarà il destino di altre manifestazioni, come ad esempio Aosta Classica. In risposta, l’Assessore alla Cultura Samuele Tedesco conferma l’evento: “Abbiamo accolto tutte proposte di eventi. Sono state fatte delle scelte per offrire al turista e anche al cittadino degli eventi unici, com’è Aosta Classica, anche prendendo da altre voci di bilancio e puntando all’estate, che sarà un momento di ripresa più generale, speriamo anche per il vaccino”.

Far rivivere il mercato coperto

Nell’incertezza che insiste sugli eventi in generale, altre cose si muovono: “Sul mercato coperto c’è uno studio di fattibilità – aggiunge Sapinet –. Per ristrutturare bisogna però cercare un accordo tra pubblico e privato, però al momento temo la zona non sia molto accattivante. Il progetto che porto quest’anno è quello di cercare di fare rivivere mercato creando eventi, anche sporadici, e coinvolgendo Coldiretti, per avvicinare la cittadinanza e renderlo più attrattivo per una riqualificazione futura”.

Per il commercio si aspettano notizie da Roma: “C’è molta sofferenza – prosegue l’Assessora –, sto cercando di migliorare l’organizzazione degli Uffici semplificando e, parlando di finanziamenti, abbiamo previsto agevolazioni per cercare di aiutare le attività produttive. Non possiamo però dare incentivi come la Regione o lo Stato, anzi aspettiamo le risorse nazionali per proseguire nella riduzione della Cosap e dei tributi per le attività commerciali”.

Il parco cittadino del Puchoz, le tribune e i campi di calcio a Montfleury

Nell’area del “Puchoz” si lavora per il recupero dei campi da tennis in via Mazzini. Discorso legato al destino dello stadio che, nei piani dell’Amministrazione, diventerà un parco cittadino.

Sapinet spiega: “Il nostro programma di governo vede quell’area come polmone verde per tutti, anche per fare sport. Certo non è più visto come lo stadio storico. Per il calcio è stata individuata tutta l’area di Monfleury, che sarà interamente dedicata a questo sport, con la creazione di tribune e la realizzazione di lavori più ampi e più importanti”.

Sul tema, in mattinata, era intervenuto anche l’Assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto: “Sarà un’area libera e ricreativa per praticare lo sport ma anche per le famiglie. Lo stadio, così come immaginato all’epoca, segrega una parte città. Sono convinto che quando vedremo il muro di cinta scomparire ci sarà totalmente un altro paesaggio”.

Opposizione critica e delusa

Parole e progetti che non persuadono l’opposizione. Critica Eleonora Baccini, consigliera in quota Rinascimento: “La parte sul turismo mi sembra un copia/incolla degli anni passati, ed è grave perché è uno dei settori più colpiti dalla crisi. Non si può dire che ci si basa sul Marché Vert Noël, che ha un indotto spaventoso ma per solo un mese all’anno”.

Chiedendo la ripartizione dei fondi per ogni delega di Sapinet, Bruno Giordano (Lega) è scettico, a giocar d’eufemismo: “L’insieme delle missioni dell’Assessorato ammonta poco più di 2 milioni di euro. Se l’asse strategico di Aosta è basato sullo sviluppo turistico, si dovrebbe essere conseguenti anche nelle scelte di Bilancio. Faccio un augurio all’Assessora fin da oggi: se lei non avrà in corso d’opera un assestamento di Bilancio consistente, molto verrà scaricato sulla sua responsabilità. Credo che con quei soldi poco si possa programmare e poco si possa fare”.

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