Scelte urgenti, da prendere in emergenza, che hanno centralizzato le scelte escludendo la politica. Con, sullo sfondo, un’Amministrazione regionale in prorogatio che, con l’allungamento della crisi sanitaria, rischia di riportare i valdostani alle urne nella primavera 2021.
Non punta il dito, non esplicitamente, il Comité fédéral dell’Union Valdôtaine, riunitosi lunedì 18, in “pomeridiana”, per – si legge in una nota – esaminare la situazione politica attuale e le azioni del governo italiano e di quello regionale.
Non punta il dito, ma spiega: “La crisi sanitaria è arrivata in Valle d’Aosta nel peggior momento possibile, in una situazione di grande instabilità politica e con un Consiglio regionale e un governo in regime di prorogatio e, di conseguenza, autorizzato nella gestione di dossier concernenti l’amministrazione ordinaria. Con l’avanzare della crisi l‘ordinario è diventato sempre più straordinario e l’opportunità di risposte rapide e operative è venuta meno”.
L’accentramento delle decisioni
Il Comité fédéral non lo dice apertamente, ma l’impressione è che il messaggio abbia un interlocutore privilegiato: l’unico unionista in Giunta Renzo Testolin, che attualmente è Presidente della Regione ma che concentra a sé l’interim alle Finanze, alle Opere pubbliche ed il “superassessorato” al Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali.
Dal Comité scrivono: “Le risposte rapide hanno, necessariamente, richiesto eccezioni nel solito processo decisionale politico. Si è dovuto aggirare i passaggi del normale dibattito politico all’intento degli organi in ragione delle necessità dell’emergenza. Questo ha portato, nei fatti, ad un accentramento delle scelte e delle responsabilità nelle cariche apicali dell’amministrazione”.
La conseguenza? “che spesso l’organizzazione dei movimenti è rimasta obbligatoriamente passiva nella programmazione delle azioni e questo ha reso difficile la normalità dei rapporti fra eletti e movimenti politici”.
In chiaro, prosegue il Comité, “Deliberazioni, disegni di legge, ordinanze arrivano ai movimenti quando le decisioni sono prese e formalizzate, senza alcuna possibilità di intervento. Si tratta di passaggi di centralizzazione del potere causati dalla contingenza di crisi ben conosciuti a livello nazionale come a livello locale”.
Le urne si allontanano?
Una parte dell’Uv, non è certo un segreto, ha spinto – mesi fa – per un ritorno rapido alle Elezioni regionali.
Scenario che ora cambia diametralmente, e difatti il Comité parla di “una situazione difficile da gestire alla quale va aggiunta l’eventualità di un prolungamento della crisi sanitaria di sei mesi supplementari, fino al 31 gennaio 2021. Questa possibilità, nella situazione attuale, sposterebbe la prima data utile per le Elezioni regionali all’inizio della primavera 2021”.
Una possibilità “insostenibile per la Valle d’Aosta”, chiude il Comité fédéral, “che chiede una presa di posizione da parte del Consiglio per poter prevedere le Elezioni il prima possibile, in conformità con la situazione sanitaria”.