VdA Structure, Consiglio Valle approva rivisitazione piano risanamento

A scrutinio segreto il piano è stato approvato con 20 voti a favore, 2 contrari e 13 astenuti. Aggravi chiede un’approfondita analisi in merito alla conformità delle attuali procedure definite per la gestione degli atti consiliari. Baccega: "Abbiamo grosse perplessità ad approvare tali atti amministrativi."
Consiglio regionale
Politica

Un’approfondita analisi in merito alla conformità delle attuali procedure definite per la gestione degli atti consiliari (e non) al fine di comprendere se sia necessario adeguarle o riformarle nell’interesse dell’amministrazione e dei soggetti di volta in volta coinvolti.
La richiesta del consigliere regionale della Lega Stefano Aggravi, con una lettera al Presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin, arriva nella giornata in cui la Giunta regionale dovrebbe approvare il ricorso alla Consulta sulla sentenza d’appello della Corte dei Conti e mentre in aula si discute un altro atto sensibile, approvato non a caso a scrutinio segreto (20 a favore, 2 contrari e 13 astenuti): la rivisitazione del piano di risanamento di VdA Structure.
Con l’atto viene inoltre dato mandato a Finaosta e VdA Structure di rivedere le condizioni contrattuali del prestito concesso in gestione straordinaria nel 1995 e 1997 oltre che di rinviare le eventuali operazioni di fusione delle società Autoporto VdA e VdA Structure.

“Questo atto, che non comporta alcuna spesa per la Regione – ha specificato l’Assessore alle partecipate, Luciano Caveri -, oltre a nascere sulla base delle previsioni della legge Madia in ordine alla vigilanza e all’eventuale conseguente chiusura delle società partecipate, risponde a un richiamo della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, relativamente a una revisione complessiva del piano esistente, affinché avesse maggiore attendibilità e più efficace esecuzione”.
Tre le scelte che la Regione aveva di fronte: la razionalizzazione, la retrocessione del patrimonio immobiliare alla Regione con trasformazione in società in house o anche la liquidazione.
“Tenuto conto dei risultati buoni degli ultimi anni, delle prospettive positive, così come alcuni punti di debolezza, tra cui l’emergere della pandemia e le conseguenze economiche, al momento, la scelta più efficiente è quella di mantenimento in autonomia della società” ha evidenziato Caveri. “Questa rivisitazione è utile – ha concluso l’Assessore Caveri -; spetta a noi, per evitare di incorrere in azioni di responsabilità amministrativa o contabile, a fronte di puntuali segnalazioni, intervenire o, come nel caso del mantenimento della società, spiegarne a fondo le ragioni.”

Conclusioni che non convincono il Consigliere di Pour l’Autonomie Mauro Baccega “Ora non abbiamo evidenza sulla futura efficacia, efficienza ed economicità di questo piano: l’epilogo di oggi non ci convince quindi nella sua rivisitazione. Fino a che non sapremo con certezza che i Consiglieri regionali non saranno chiamati a rispondere delle loro scelte, abbiamo grosse perplessità ad approvare tali atti amministrativi.”

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