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Il Presidente della Repubblica: “Non si era e non si è stranieri in casa propria qualunque sia la propria lingua e cultura”

"Siamo qui per onorare il contributo che i valdostani seppero dare per il futuro della Repubblica e dell’unità d’Italia" ha detto in apertura del suo discorso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante le celebrazioni per l'80esimo dell'Autonomia al Teatro Splendor.
Politica

Ci sono compleanni importanti da festeggiare e la presenza oggi ad Aosta del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo conferma. Il 7 settembre del 1945, 80 anni fa, la Valle d’Aosta muoveva i primi passi nel suo percorso di Autonomia, con la promulgazione del decreto legislativo luogotenenziale 545. L’atto sancì la nascita della Valle d’Aosta come circoscrizione autonoma con un ordinamento speciale, ma entro l’unità politica dello Stato italiano.

Il Teatro Splendor di Aosta ha ospitato questa mattina i festeggiamenti per la ricorrenza. La guest star, il presidente della Repubblica, è atterrato alle 11.13 al Corrado Gex a Saint-Christophe per arrivare poi come da programma alle 11.30 in via Festaz. Ad attenderlo all’ingresso il presidente della Regione Renzo Testolin e il sindaco di Aosta Gianni Nuti. Giusto il tempo di sottoporsi ai flash dei fotografi, di rivolgere un cenno di saluto ai pochi curiosi presenti – il grosso lo attendeva nei giardini della nuova Università – ed è poi entrato nel Teatro, accolto da un lungo applauso delle 74 fasce tricolori dei sindaci, da autorità civili, religiose e militari. Ha stretto mani e ha ricambiato con un saluto la sala gremita. Ai piedi del palco ha poi ascoltato l’inno italiano e quello valdostano, intonati dal coro di Verrès, diretto dall’ex senatore Albert Lanièce. Si è poi seduto, a fianco al deputato Franco Manes e ha ascoltato i giovani del gruppo teatrale di Charvensod Le Digourdi mettere in scena la lotta al nazifascismo a cui la Valle d’Aosta ha offerto un importante contributo e la nascita dell’autonomia valdostana.

Sergio Mattarella al Teatro splendor
Sergio Mattarella al Teatro splendor

A ripercorrere quel pezzo importante di storia valdostana è stato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Siamo qui per onorare il contributo che i valdostani seppero dare per il futuro della Repubblica e dell’unità d’Italia” scandisce il Capo dello Stato.”E’ la storia a parlare: la Valle d’Aosta è sempre stata un elemento costitutivo del divenire d’Italia. La Valle ha saputo interpretate appieno i valori della gente di montagna, essendone, a un tempo, depositaria e crocevia di incontri e scambi, come ha ricordato il presidente Testolin. Orgogliosa custode della propria autonomia seppe farsi ascoltare nel pieno della lotta, sino ad ottenere dal Governo Bonomi l’impegno – solennemente annunciato il 16 dicembre 1944 dal Presidente del Consiglio in un messaggio -, la garanzia, dell’autonomia amministrativa e culturale, assieme alla espressione dell’elogio rivolto ai Patrioti e a tutta la fedele popolazione della Valle d’Aosta, per la lotta, intelligente, aspra, tenace e continua che, a prezzo di enormi sacrifici, conducono in difesa della libertà e dell’unità della Patria”.

Un intervento più volte interrotto da lunghi applausi, soprattutto quando ha voluto ricordare le parole dell’ex Ministro della pubblica Istruzione Guido Bacelli sulle discussioni che all’epoca si aprirono sulla parificazione della lingua italiana a quella francese: “La Valle d’Aosta ha un dovere verso la lingua italiana e un diritto verso la lingua francese”. Ancora più forte l’applauso della platea quando Mattarella ricorderà come “Il principio che l’Assemblea Costituente affermava era esplicito: non potevano essere considerate straniere, in Italia, lingue parlate da cittadini italiani radicati nel suo territorio. Non si era – e non si è – stranieri a casa propria, quale fosse – e sia – la propria cultura, lingua, religione. Si trattava della diretta conseguenza dei principi fondamentali della nostra Costituzione”

“La Valle d’Aosta è uno dei cardini del sistema autonomie”, ha proseguito Mattarella. “Solidamente Aosta e la sua Valle costituiscono uno dei cardini del sistema delle autonomie della Repubblica. Una Repubblica, ce lo ricorda l’art. 114 della Costituzione che non è solo riassunta nell’ordinamento statale, ma è costituita ‘dai Comuni, dalle Province, dalle Regioni e dallo Stato’. Quale migliore riconoscimento per la battaglia dell’autonomia orgogliosamente portata avanti con successo in Valle d’Aosta? Alla lezione di libertà, di patriottismo, di laboriosità, delle genti valdostane, a ottant’anni dall’avvio del cantiere dell’autonomia e alla vigilia degli ottant’anni della Liberazione, la Repubblica oggi rende omaggio”.

Nuti: “Confidiamo in lei affinché le prerogative della Valle d’Aosta siano garantite”

Prima del Presidente della Repubblica sul palco erano saliti il sindaco di Aosta Gianni Nuti e il presidente della Regione Renzo Testolin. “Essere autonomi non significa avere il diritto di primeggiare, ma di eccellere per accogliere e servire, per interrogare da vicino la terra, la montagna, e domandarle quali siano gli strumenti migliori peer tutelare le bellezze, per valorizzarne le risorse” ha detto il primo cittadino di Aosta. “Caro presidente, la vocazione di questa piccola regione d’Italia può fiorire ancora continuando, anche in futuro, a promuovere e offrire le sue fragili bellezze umane, naturalistiche e dell’ingegno al mondo: confidiamo per questo in lei e nel popolo che rappresenta, affinché queste prerogative siano garantite anche in futuro”.

Dal presidente della Regione Testolin è arrivato invece un ringraziamento al Capo dello Stato “per questo suo importante e prezioso gesto di attenzione e di vicinanza che l’ha portata qui, ad Aosta, a condividere un percorso di celebrazione riguardante le radici storiche, istituzionali e morali della Regione autonoma che mi onoro oggi di rappresentare. La Sua presenza, Signor Presidente, ci offre dunque un’autorevole occasione per riannodare i fili della nostra plurisecolare storia caratterizzata da identità e specificità culturali, linguistiche e politico-istituzionali, inserendo questo recupero della memoria in una riflessione più ampia sulle prospettive della nostra autonomia”.

Testolin: La lungimiranza di allora ripagata da una corretta assunzione di responsabilità e da un autogoverno che meritano di essere consolidati

Dopo essersi soffermato sulla nascita dell’autonomia valdostana e aver ripercorso una parte di questi primi 80 anni, Testolin ha rivolto il proprio pensiero al futuro della nostra regione. “La Valle d’Aosta guarda con interesse a un ulteriore ampliamento delle attribuzioni delle Regioni a Statuto ordinario per quella particolare attenzione alle specificità e particolarità che hanno sempre caratterizzato la nostra storia. Per noi, differenziazione e particolarismo non devono, però, essere visti come causa o conseguenza di privilegi o spaccature, ma piuttosto come un’opportunità per arricchire un’organizzazione della Repubblica in cui la ripartizione verticale dei poteri pubblici è naturalmente differenziata e capace di valorizzare le specificità e le sfumature che sono la ricchezza di un popolo e non elementi da appiattire. Il percorso intrapreso dovrebbe dunque aprire ulteriori prospettive per le Autonomie speciali, per beneficiare dei più ampi margini di autonomia assegnati alle Regioni dalla riforma costituzionale del Titolo V. Crediamo che la lungimiranza di chi ha approvato il nostro Statuto speciale sia stata ripagata nel tempo da una corretta assunzione di responsabilità e da un autogoverno che meritano oggi di essere consolidati e, laddove possibile, ampliati e rilanciati“.

La visita all’università

Sergio Mattarella all'arrivo nella sede della nuova Univda
Sergio Mattarella all’arrivo nella sede della nuova Univda

Terminata la cerimonia al Teatro Splendor, il Presidente della Repubblica si è spostato nella sede della nuova Università, sempre accompagnato da Testolin e Nuti. Ad accoglierlo una piccola folla e la Rettrice Manuela Ceretta. Dopo una breve visita all’Ateneo, accompagnato dall’architetto Cucinella, il Capo dello Stato ha ascoltato la lectio magistralis del prof. Éric Carpano. Poi ha rivolto anche qui un saluto: “Con il suo discorso ha disegnato l’essenza dell’Unione europea”, ha ringraziato dapprima Carpano. “L’Unione è una comunità di valori che richiede che sempre più che aumenti la vita insieme. L’Europa crescerà attraverso i momenti di solidarietà che si manifesteranno. Vi è una quantità di ragioni che spinge perché l’edificio europeo venga completato. Le genti di montagna sanno più di chiunque altro che, nelle emergenze, un edificio incompleto non può reggere, non può sopravvivere. Il mondo è pieno di situazioni emergenziali, l’edificio va completato, perché altrimenti non reggerebbe agli urti degli eventi della vita internazionale”.

L’abbraccio degli aostani al Presidente Mattarella

La Rettrice Ceretta: immaginare di istituire un’Università pubblica e regionale significò 25 anni fa concepire qualcosa che non esisteva

Prima della lectio del professor Carpano, la Rettrice Ceretta ha ricordato che “immaginare di istituire un’Università pubblica e regionale ad Aosta, significò, un quarto di secolo fa, concepire qualcosa che non esisteva e non aveva eguali o precedenti in Italia. È grazie a quell’esercizio di immaginazione creativa della buona politica, seguito da sforzi concreti e investimenti tangibili, se oggi siamo qui ad ascoltare la Lectio Magistralis del professor Carpano, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana, in una sede dalle linee architettoniche inconfondibili, dentro la quale molti di noi entrano oggi per la prima volta, dopo tanta curiosità… Una sede che, finalmente, riunirà tutta la comunità studentesca in un solo luogo”.

“L’Università della Valle d’Aosta – ha aggiunto la Rettrice – si è inserita per la prima volta in questo anno accademico nell’Alta Formazione, aderendo a due Dottorati di Interesse Nazionale: uno in Teaching & Learning Sciences e l’altro in Studi Europei, grazie alle borse PNRR, e si è associata alla Rete delle Università Italiane per la Pace (RUnIPace). Immaginiamola e facciamola vivere erede ed interprete di una grande tradizione valdostana, italiana ed europea, che ha inteso la cultura, l’educazione e l’Europa quali strumenti di pace, libertà e democrazia”.

Il presidente Mattarella, il professor Carpano e la rettrice Ceretta
Il presidente Mattarella, il professor Carpano e la rettrice Ceretta (foto di Romuald Desandré).

E’ il giorno della visita del Presidente della Repubblica Mattarella

7 settembre 2024

E’ atteso alle 11.30 di oggi, sabato 7 settembre, al Teatro Splendor di Aosta Sergio Mattarella. Il Presidente della Repubblica prenderà parte alla cerimonia dedicata alla promulgazione dei decreti legislativi luogotenenziali del 7 settembre 1945 che pongono le basi dell’autonomia della Valle d’Aosta. L’evento è organizzato nell’ambito delle celebrazioni dell’Ottantesimo anniversario della resistenza, della liberazione e dell’autonomia.

Il programma prevede gli interventi del Sindaco di Aosta, Gianni Nuti e del Presidente della Regione, Renzo Testolin, preceduti da una rappresentazione bilingue del gruppo teatrale Digourdì, incentrata sul tema della cerimonia.

Successivamente, alle 12.30, il Presidente della Repubblica si trasferirà nella nuova sede dell’Università della Valle d’Aosta per assistere alla lectio magistralis del prof. Éric Carpano, docente di diritto pubblico presso l’Università Jean Moulin di Lione (Chaire Jean Monnet sur la démocratie européenne) e alla presentazione dell’edificio che accoglierà gli studenti dal prossimo anno accademico. Vi parteciperanno, tra gli altri, il Presidente della Regione, Renzo Testolin, la Giunta regionale, il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, la Rettrice, Manuela Ceretta, l’architetto Mario Cucinella, il corpo docente, il personale tecnico amministrativo e gli studenti dell’ateneo valdostano.

Nel Jardin de l’Autonomie, area antistante l’edificio, il Comune di Aosta, in collaborazione con la Regione e l’Università, predisporrà un maxi schermo a disposizione della cittadinanza da cui sarà trasmessa la diretta, realizzata da Rai Quirinale, delle cerimonie che si svolgeranno nel teatro Splendor e nella sede dell’Università.

Il 7 settembre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà in Valle d’Aosta

23 luglio 2024

Sabato 7 settembre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella tornerà in Valle d’Aosta. L’ufficializzazione della visita dovrebbe arrivare a breve. Per definire i dettagli della visita istituzionale, su mandato del Presidente della Regione, l’Assessore regionale Luciano Caveri è oggi a Roma.

Mattarella arriverà ad Aosta per l’80esimo anniversario dell’autonomia, con un evento che dovrebbe svolgersi al Teatro Splendor di Aosta. Seguirà una visita alla nuova sede dell’Università della Valle d’Aosta.

Sull’assenza di oggi di Caveri in Consiglio regionale, nella prima delle quattro giornate di adunanza, sono insorte le minoranze, attaccando il presidente del Consiglio Alberto Bertin per l’iscrizione nel suppletivo dell’ordine del giorno dei lavori del disegno di legge portato dall’Assessore sulle disposizioni in materia di stazioni radioelettriche e postazioni di radiotelecomunicazioni.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella era stato l’ultima volta in Valle d’Aosta nel novembre 2018 in occasione della Scuola della democrazia, iniziativa organizzata per i giovani amministratori pubblici dal Consiglio regionale.

La visita di settembre aveva iniziato a prendere forma nel dicembre del 2023 quando l’Assessore Caveri, assieme a una rappresentanza dell’UNCEM, dopo un convegno per i 70 anni dell’associazione, aveva avuto modo di incontrare il Presidente Mattarella.

 

Caveri incontra il Presidente Mattarella: “i valdostani aspettano una visita ufficiale”

6 risposte

  1. Statuto azzoppato? Che importa abbiamo in cambio la città più ciclabile d Italia ! Suvvia sorridete

  2. Parole bellissime: che pendano esempio i nostri difensori dell’Autonomia valdostana!! Tante parole sull’Autonomia da parte del nostri politici e poi nessuno che è in grado di farla funzionare come si deve perché non fanno tutti i decreti attuativi dello Statuto accordandosi con lo Stato (come fanno Trento e Bolzano): visti i cambiamenti storici in atto nel mondo e in Italia sarebbe una vera risorsa per il bene e lo sviluppo della Valle d’Aosta, oltre che essere un esempio guida virtuoso per le altre Regioni che vogliono l’Autonomia. Invece no!! Abbiamo uno Statuto azzoppato con parecchie parti non attuate e inutilizzate che verranno purtroppo messe in atto in automatico da Roma con l’Autonomia Differenziata alle loro condizioni nazionali vincolanti dei LEP che rischia di dare più potere allo Stato in Valle d’Aosta a causa dell’inettitudine della nostra classe politica e della lentezza insensata della nostra commissione paritetica Stato-Regione. Unica proposta: attutazione piena di tutti gli Statuti delle Regione Autonome storiche in mano al Presidente della Repubblica!! Vedi che le commissioni paritetiche si danno una mossa e otteniamo in pochi anni quelli che in nostri politici locali non riescono a ottente dal 1948. Mattarella salvatore dell’Autonomia Valdostana!! Caveri e Testolin prendano esempio da lui nella pratica, non con parole vuole pure per loro: anche se penso che loro ci credono seriamente a quello che dicono senza però rendersi conto che stanno facendo il nulla cosmico al riguardo. Seinvece lo fanno volutamente, allora che il mondo autonomista si estingua per sempre!!

  3. Una gran, bella e documentata “lezione” del Capo dello Stato alla Valle d’Aosta che si è presentata e definita con il cuore. Lui ha citato, puntualmente, tutti i passaggi propedeutici alla nostra autonomia, ha precisato che la lingua francese e quella tedesca garantita alle comunità Valser sono un più che ci caratterizza positivamente e ha reso “onore”, da parte dello Stato, alle figure che hanno costruito e contribuito all’autonomia. Chapeau sotto il profilo della competenza, approfondimento e puntualizzazione, meglio di uno di parte 🙂

  4. Lo regali anche a me perché vorrei capire se il diritto si estende oltre il Parlamento. E il diritto non è superato dal dovere di metterci la faccia sul disegno di legge di competenza dell’Assessorato che ha l’onore di rappresentare a servizio della comunità? Comunque, il diritto di missione sa di diritto all’eleganza, quello di Soumahoro che cercava di spantanarsi.

  5. A Lucianone,voi siete sempre in gita scolastica.Il problema é che tornate a casa senza aver imparato niente.

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