Voucher asili nido, la Regione ci ripensa: in arrivo un nuovo finanziamento

Gli uffici del Dipartimento Politiche sociali stanno elaborando una bozza di legge regionale al fine di disciplinare l’ammontare e le modalità di erogazione del contributo.
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Politica

Dopo le proteste e una raccolta firme, la Regione fa dietrofront sul voucher per gli asili nido. L’Assessore Roberto Alessandro Barmasse, di concerto con la Giunta regionale, ha proposto, infatti un intervento finanziario aggiuntivo a integrazione del Bonus asili nido erogato dall’Inps, volto a supportare le famiglie nel pagamento delle rette dei servizi alla prima infanzia fino alla fine dell’anno socio-educativo (31 agosto 2021).

Gli uffici del Dipartimento Politiche sociali stanno elaborando una bozza di legge regionale che andrà ad indicare le risorse stanziate e le modalità di erogazione del contributo.

La decisione è motivata, spiega una nota, dalla volontà di permettere la transizione da una sperimentazione regionale innovativa e transitoria quale i Voucher Fse prima infanzia, in scadenza il 31 maggio 2021, ad una misura nazionale permanente, quale l’assegno unico e universale, per il quale tuttavia il Governo deve ancora approvare i decreti attuativi.

“La scadenza naturale del provvedimento relativo ai Voucher Fse era inevitabile – afferma l’Assessore Barmasse – e ci è parso corretto comunicarlo alle famiglie quanto prima. Nel frattempo stiamo mettendo a punto una misura straordinaria che consenta comunque di integrare l’importo precedentemente coperto dai Voucher, nell’attesa della definizione dei dettagli relativi all’assegno unico universale”.

Nei giorni scorsi ad intervenire proponendo una soluzione ponte era stato l’Assessore regionale Luigi Bertschy, che nella scorsa legislatura aveva avviato la misura dei voucher per gli asili nido.

Oltre 550 firme raccolte dalla petizione online

Contro la decisione di non prorogare il voucher asili nido era stata avviata da Dora Donne in Valle d’Aosta una petizione online.

“Le condizioni economico-sociali attuali” scrive l’Associazione nella raccolta firme lanciata su Change.org  rendono necessario la prosecuzione di questa misura al fine di mantenere “i posti di lavoro in particolare delle madri. Tale misura seppur nata nel 2018 come straordinaria è indispensabile oggi a garantire la fruibilità dei servizi per la prima infanzia anche alle famiglie con basso reddito ancora più penalizzate dalla Pandemia”.

Sui voucher per gli asili nido è iscritta nel Consiglio regionale del 21 e 22 aprile una interpellanza della Lega Vda.

Il perché dello stop al 31 maggio

Nei giorni scorsi la Regione in una nota spiegava come la misura, finanziata con fondi Fse, fosse “straordinaria” e  “non ulteriormente prorogabile, anche in considerazione della disponibilità di altri finanziamenti di natura statale dedicati a tale finalità“.

Nei giorni scorsi le famiglie erano state informate dai gestori dei servizi alla prima infanzia della decisione dell’Amministrazione regionale di non prorogare la misura, finanziata dal 1° gennaio 2018 sino al 31 dicembre 2020, poi estesa nel corso del 2020 e sino al 31 maggio 2021. Resta invece confermato il voucher per le tate familiari, finanziati con fondi regionali.

L’Assessorato regionale alle politiche sociali  ricordando la disponibilità del “Bonus INPS Asilo Nido”, sottolineava come la Regione “nell’ambito dei servizi alla prima infanzia gestiti dagli Enti locali, provvede ad erogare finanziamenti a tali enti per il funzionamento dei servizi”. Risorse che servono ad abbattere le rette di frequenza a carico delle famiglie, calcolate sulla base dell’ISEE. “La differenza tra la quota dovuta dalla famiglia e la quota mensile di frequenza stabilita con Deliberazione della Giunta regionale e pari, per l’anno 2021, a 900 euro mensili, è infatti versata dalle Regione direttamente agli enti gestori”.

L’Assessorato regionale alle politiche sociali spiegava, inoltre, di attendere  l’emanazione del decreto attuativo della legge 1° aprile 2021, n. 46, contenente la delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale, “per verificare la consistenza economica delle erogazioni che saranno previste a livello statale per andare a rivedere eventualmente il sistema di sostegno della Regione”.

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