“Le partite si vincono e si perdono e questa l’abbiamo persa”. Così il coordinatore del Pdl Alberto Zucchi commenta il raggiungimento del quorum e la vittoria del sì al referendum contro il pirogassificatore.
“E’ senza dubbio una sconfitta della linea indicata della maggioranza, ma da questo esito, per quanto mi riguarda, non discende nessuna conseguenza politica”.
Un risultato, favorevole al Comitato del sì, in cui, per Alberto Zucchi, hanno pesato diverse componenti: dall’onda antipolitica che ha raggiunto anche la Valle d’Aosta, alle preoccupazioni sul delicato tema della salute, alla indicazione del non voto, scelta non capita e condivisa dall’elettorato. “Nel merito, ovvio, sono amareggiato perché ritengo che questo referendum rappresenti un passo indietro nella risoluzione del problema dei rifiuti in Valle: detto questo però il voto popolare va rispettato”.
Ma non solo: per il coordinatore del Pdl addossare la responsabilità di questo risultato al non voto è riduttivo. “Se andiamo a vedere alcuni suffragi in alcuni comuni valdostani, è evidente di come si debba registrare una enorme spaccatura sul fronte dell’Union”.
Il riferimento esplicito va a realtà come Jovençan (62,98% di votanti) e Hône (54,04%) da sempre feudi della minoranza Uv che fa riferimento a Dino Viérin. "Realtà come queste sono politicamente un segnale molto forte per il partito di maggioranza relativa che ha chiesto ai suoi di non andare a votare".