Il blocco operatorio dell’ospedale Beauregard, ad Aosta, è stato dotato di una colonna laparoscopica di ultima generazione, con tecnologia 3D e 4K, destinata alla chirurgia ginecologica oncologica e al trattamento dell’endometriosi. A comunicarlo, l’Azienda Usl.
In due mesi circa, con il nuovo sistema sono state trattate tutte le neoplasie del corpo dell’utero ed è stata effettuata una ventina di interventi chirurgici maggiori.
L’implementazione del nuovo sistema è stata coordinata dall’Ingegneria Clinica dell’Azienda, grazie al lavoro dell’ingegnera Yulia Yuzvikova, che ha seguito l’intero processo di acquisizione e integrazione.
La colonna 3D-4K HD permette una visione tridimensionale e ad altissima risoluzione del campo operatorio, migliorando significativamente la precisione chirurgica. Consente di distinguere con maggiore chiarezza anche le strutture anatomiche più piccole, difficilmente visibili ad occhio nudo, ottimizzando la rimozione dei tessuti patologici e preservando quelli sani. Funzionalità avanzate come l’elaborazione delle immagini consentono invece di valutare la vascolarizzazione dei tessuti, riducendo il rischio di complicanze post-operatorie.
Tra le caratteristiche distintive del sistema, la capacità di aspirare fumi e vapori generati durante gli interventi, cosa che offre vantaggi significativi per la sicurezza del paziente e degli operatori, in linea con i nuovi standard operativi post Covid.
La nuova apparecchiatura – spiega una nota Usl – potrà essere progressivamente utilizzata anche da altre specialità chirurgiche che utilizzano le sale operatorie del Beauregard, come la Chirurgia pediatrica, una volta completato il training del personale.
Il dottor Livio Leo, direttore della Struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia, sottolinea l’importanza di questa innovazione che “potenzia il nostro centro di Chirurgia Laparoscopica Avanzata, riconosciuto nella comunità scientifica, e ci consente di compiere un significativo salto di qualità a livello tecnologico che si tradurrà in un netto miglioramento negli standard degli interventi chirurgici. Stiamo utilizzando l’apparecchiatura per interventi elettivi, in urgenza, soprattutto per patologie quali l’endometriosi e la patologia oncologica nella ricerca del linfonodo sentinella”.
Non solo: “Grazie a dei filtri particolari che lo evidenziano in verde, riusciamo a individuare più facilmente il primo linfonodo interessato dalla malattia tumorale, con un aumento del 20-30 per cento della sensibilità diagnostica – aggiunge Leo –. Questo ci permette di modulare la radicalità dell’intervento in corso e avere informazioni complete sulla genetica di ogni caso per personalizzare le terapie post operatorie, in stretta collaborazione con l’Anatomia Patologica e l’Oncologia”.
“Continua l’attenzione che la sanità valdostana rivolge all’endometriosi dopo la scelta già fatta di essere la sola regione italiana ad aver incluso nei servizi resi a carico del livello sanitario regionale tutta una serie di cure specifiche e dedicate a questa delicatissima patologia”, chiude invece l’assessore alla Sanità Carlo Marzi.