Il Nucleo Psicologico per l’Emergenza ha aumentato gli interventi del 30% nel 2022

I dati parlano di interventi triplicati da parte del Npe - incardinato dal Dipartimento di Salute Mentale dell'Usl - riguardo i bambini passati dai 31 del 2021 ai 97 nel 2022. Raddoppiano gli adolescenti (da 49 a 95) e aumentano le donne (da 457 nel 2021 a 717 nel 2022).
La dottoressa Meri Madeo, responsabile del Npe e della Struttura di Psicologia
Sanità

I numeri, rispetto al 2021, sono in crescita. Questo la “fotografia” che merge leggendo i dati 2022 del Nucleo Psicologico per l’Emergenza dell’Usl della Valle d’Aosta, parte del Dipartimento di Salute Mentale e gestito dalla Struttura semplice dipartimentale di Psicologia.

L’anno scorso – dice l’Azienda – le persone coinvolte in eventi traumatici e a rischio psicologico per le quali si è attivato il Npe sono state 1.152 contro le 825 del 2021.

Triplicano gli interventi sui bambini, raddoppiano per gli adolescenti

Particolarmente rilevante l’aumento dei bambini, che aumentano oltre del triplo: dai 31 del 2021 ai 97 nel 2022. Critica anche la situazione che riguarda gli adolescenti, poco più che raddoppiati passando dai 49 del 2021 ai 95 dello scorso anno.

I dati complessivi: aumentano le donne

Nel complesso, le richieste per gli interventi arrivate dal territorio sono passate da 58 nel 2021 a 149 nel 2022. Dall’Azienda Usl – reparti, Pronto Soccorso, Rianimazione – gli interventi richiesti sono passati da 210 a 255.

Le donne sono la maggioranza e sono passate da 457 nel 2021 a 717 nel 2022. In linea con le attività dell’anno precedente sono invece i numeri del supporto agli operatori sanitari e dell’emergenza: sono stati erogati supporti individuali a 37 operatori sanitari dei vari reparti e servizi, attivati spazi di decompressione per 69 operatori di Pronto Soccorso, Rianimazione e Cus e creati sei gruppi di empowerment per 43 operatori.

“Il trend è sicuramente in crescita – dice la dottoressa Meri Madeo, responsabile del Nucleo e della Struttura di Psicologia –. In particolare, emergono casi con un maggior coinvolgimento dei bambini e degli adolescenti e delle donne. Crescono la violenza domestica (da 24 a 28 casi), la violenza assistita (da 5 a 6 casi) e gli abusi sessuali (da 7 a 13 casi). Negli anni abbiamo sviluppato metodologie di punta per trattare e seguire nel tempo le persone che subiscono un trauma e per cui è importante agire subito, e abbiamo costruito una fitta rete di collaborazione, formazione e supporto su tutto il territorio”.

Il Nucleo Psicologico per l’Emergenza

Istituito dell’Usl nel 2001, il Npe è attivo sulle 24 ore. Sei psicologi garantiscono la copertura del giorno e della notte e possono essere attivati in ogni momento dai reparti ospedalieri, dalla Centrale Unica del Soccorso 112, dalle Forze dell’ordine (con cui l’Azienda ha siglato una convenzione) e dalla Protezione Civile.

“Non esiste in Italia un altro servizio come il nostro che permette l’intervento immediato e puntuale nelle situazioni emergenziali più svariate, dall’incidente in montagna all’atto anticonservativo, dalla violenza domestica alla comunicazione e al supporto ai malati oncologici – prosegue la dottoressa Madeo –. È anche un investimento sul futuro perché i traumi ‘hanno ombre lunghe’ e se non affrontati nel modo corretto e tempestivo impattano sui gruppi sociali, sullo sviluppo degli individui e delle comunità”.

Gli psicologi del Nucleo – spiega l’Usl – sono superspecializzati. “Si tratta di professionisti preparati e portati per questo mestiere – dice ancora Madeo –, con esperienza nel mondo dell’emergenza. Non è un’attività che possono fare tutti perché prima o poi ti trovi in una situazione ai limiti della sostenibilità. Per questo viene organizzata una supervisione una volta al mese e c’è un confronto continuo”.

Fondamentale è l’approccio alla comunicazione. “Con gli strumenti giusti si può evitare alle vittime, ai famigliari e ai sopravvissuti una seconda traumatizzazione, legata al modo nel quale apprendono il fatto – chiude la dottoressa –. Si può aiutare ad affrontare l’evento, favorire il processo di elaborazione, che comincia proprio da quell’istante”.

Ci sono frasi da non dire mai? “Sì – risponde -, penso a ‘è stato meglio così’ o ‘ora parliamo d’altro’ oppure ancora ‘devi essere forte per affrontare questo momento’, ‘passerà in fretta’, ‘sarebbe potuto andare molto peggio’”.

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