Influenza e turismo mettono in affanno il Pronto soccorso

Diffusi dall’Usl i dati sugli accessi nelle festività: +35% sullo stesso periodo 2021/22 e crescita fino al 70% dei codici più gravi. 2.765 in tutto i pazienti dal 24 dicembre all’8 gennaio scorsi. 1.646 le missioni in ambulanza, 213 in elicottero.
Sanità

2.765 accessi al Pronto soccorso dell’ospedale regionale, 3.521 chiamate al 112 di cittadini con un problema sanitario, 1.646 missioni con ambulanza su tutto il territorio della Valle e 213 i servizi che hanno richiesto l’invio dell’elicottero con il medico rianimatore e i tecnici del Soccorso Alpino Valdostano a bordo. Sono i “numeri” registrati dal sistema dell’emergenza-urgenza dell’azienda Usl della Valle d’Aosta durante le festività natalizie, cioè dal 24 dicembre 2022 allo scorso 8 gennaio.

Nel periodo menzionato, Il Pronto soccorso ha preso in carico 776 codici bianchi (28,5%), 1.631 codici verdi (59%), 317 codici gialli (11%) e 41 codici rossi (1,5%). Le giornate con più accessi sono state  il 27 dicembre (206 utenti) e il 1 gennaio (205).

Dal punto di vista delle chiamate cui ha risposto il servizio 118 (Centrale Unica del Soccorso della Valle d’Aosta), il picco più elevato si è verificato il 6 gennaio di quest’anno (288), mentre il numero più elevato di missioni in ambulanza è del 4 gennaio (116). Nello stesso giorno si è verificato l’apice di interventi dell’eliambulanza (30).

“Gli accessi al Pronto soccorso, – sottolinea il Direttore generale dell’azienda, Massimo Uberti – rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, sono fortemente incrementati (+35%) e ciò che è più preoccupante è che gli aumenti sono stati particolarmente significativi per i codici di gravità maggiori (+70% dei Codici rossi e + 52% di quelli gialli), esattamente quelli che per definizione richiedono un maggiore impegno professionale ed il ricovero ospedaliero”.

Per il Direttore generale, “il fenomeno è in parte riconducibile da un lato all’incremento delle presenze turistiche che finalmente sono tornate al tutto esaurito, ma che purtroppo implicano anche un maggior numero di traumi e più patologie acute, e dall’altro ad un peggioramento del quadro epidemiologico multifattoriale ma collegato, in questo periodo, anche all’epidemia influenzale la cui curva epidemica è stata la più imponente degli ultimi quindici anni, con un picco arrivato con numerose settimane di anticipo sovrapponendosi esattamente al periodo festivo”.

L’incremento degli accessi ai servizi d’emergenza e le criticità conseguenti “sono un fenomeno che non colpisce solo la Valle d’Aosta, – aggiunge Uberti – ma tutto il nostro Paese e i Paesi limitrofi”. Al riguardo, il Direttore ricorda che, in Svizzera, l’ospedale di Martigny ha chiuso il Pronto soccorso di notte per carenza di personale (con il commento: “Ce n’est que le début de la prise de conscience”) e che, in Francia, l’ammissione al riguardo è giunta dal presidente Macron nel discorso dell’Epifania al mondo della sanità.

“Sfortunatamente – conclude il Direttore generale dell’azienda sanitaria -, proprio il fatto che il problema non sia solo della nostra Regione, rende le soluzioni ancora più impegnative ed ardue da percorrere. Per fronteggiare queste criticità la nostra Azienda ha messo in atto tutta una serie di iniziative aggiuntive volte a limitare gli effetti del fenomeno e ridurre i disagi per i pazienti. Di ciò che si è fatto e si sta facendo in tal senso, il merito va a tutti i colleghi, operatori sanitari e non, che ancora una volta si sono prodigati e a cui va il mio sincero e sentito ringraziamento”.

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