Livelli assistenziali e medici “a gettone”, la Corte dei Conti chiede “uno sforzo aggiuntivo”

A scriverlo è la Sezione di controllo della Corte dei Conti nella sua relazione sulla gestione del servizio sanitario regionale, in riferimento all’esercizio finanziario 2022.
La Corte dei Conti di Aosta
Sanità

“Le difficoltà che ancora caratterizzano il sistema regionale, provato dalla crisi pandemica, richiedono uno sforzo aggiuntivo rispetto a quelli finora messi in atto, oltre che una risposta adeguata in termini di performance nell’allocazione e gestione delle risorse”.

A scriverlo è la Sezione di controllo della Corte dei Conti, nella sua relazione sulla gestione del servizio sanitario regionale, in riferimento all’esercizio finanziario 2022.

Nel “mirino” della magistratura contabile sono anzitutto i Livelli essenziali di assistenza. Nella relazione, infatti si legge che l’Usl valdostana “a fronte di un costo medio pro-capite per gestione dei Lea nelle aree della prevenzione e sanità pubblica, dell’assistenza distrettuale e ospedaliera pari ad euro 2.648,88/persona non risulta aver raggiunto, secondo quanto riportato dal report adottato a maggio 2023 dal Ministero della Salute sugli indicatori ‘CORE’ 2021, la soglia di sufficienza prevista dal nuovo sistema di valutazione, di cui al DM 12 marzo 2019”.

Situazione differente – dice ancora la Corte dei Conti – “si rinviene con riguardo al sistema sanitario delle altre due realtà autonome a raffronto”, ovvero le provincie autonome di Trento e Bolzano. Circostanza che evidenzia, conseguentemente, “l’importanza di un intervento di ponderata revisione dei modelli allocativi delle risorse destinate ai Lea finora utilizzati da parte dell’Azienda Usl”.

In attesa di verificare l’evoluzione dei risultati degli anni successivi – spiega la Sezione di controllo – l’invito “a tutti gli attori istituzionali coinvolti” è quello “ad adottare le misure necessarie a garantire, per il futuro, il raggiungimento della soglia di sufficienza richiesta dal Decreto ministeriale 12 marzo 2019”. Anche se, si legge ancora nel report, “la Regione ha già approvato alcune disposizioni organizzative straordinarie e urgenti per assicurare la regolare erogazione e la qualità dei livelli essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale”.

Il personale medico “a gettone”

Altro focus sul quale si sofferma la Sezione di controllo e quella dell’assunzione dei medici a gettone”.

“Il Collegio sindacale – si legge ancora nella relazione – ha richiamato l’attenzione della Direzione generale dell’Azienda Usl sul fatto di limitare l’affidamento di servizi sanitari a cooperative”.

Un problema “diffuso in tutta Italia” che si riferisce “ai ‘medici a gettone’ che vengono assunti dalle Als, tramite le cooperative, con lo scopo di sopperire alla cronica mancanza di personale sanitario”. In questo senso – dice la magistratura contabile – “la Direzione dell’Azienda Usl regionale si è trovata nella condizione di non poter fare a meno di ricorrere, in parte, a tale soluzione al fine di garantire i livelli minimi di assistenza ai cittadini valdostani. Allo stesso tempo la stessa ha dichiarato di aver posto una certa attenzione nella formulazione delle manifestazioni di interesse esperite”.

Se le voci di costo sono compatibili – si spiega nel report, dove si legge che nel capitolo “Consulenze, collaborazioni, interinale e altre prestazioni di lavori sanitari e socio-sanitari” l’Azienda ha registrato un valore pari ad 5 milioni 979mila 801 euro, in diminuzione di 59mila 094 euro rispetto al valore registrato nel 2021 (pari a 6 milioni 038mila 895) –, la Corte dei Conti fa sue le parole del Collegio sindacale, secondo cui “tali modalità di reclutamento del personale spesso possono non assicurare adeguate garanzie in merito al raggiungimento del livello minimo di assistenza agli utenti”.

“Uno sforzo aggiuntivo”

La Sezione – sottolinea nelle conclusioni – “è consapevole che il sistema sanitario regionale ha di fronte alcune importanti sfide, diventate ormai ineludibili e improcrastinabili: ridurre le sperequazioni, che è l’obiettivo principale di un servizio pubblico, adeguare le dotazioni organiche, che è condizione necessaria per ammodernare e rendere efficiente il servizio sanitario regionale, e rimanere, allo stesso tempo, sostenibile”.

Per questo, tornando all’inizio, le difficoltà “richiedono uno sforzo aggiuntivo”. In attesa dei dati 2023.

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