L’Usl lancia la chiamata al personale sanitario piemontese
Mentre continuano i rientri del personale sanitario non vaccinato, che nel frattempo è risultato positivo e guarito, le nuove regole sul Green pass hanno spostato l’obbligo vaccinale per i sanitari fino a fine anno. “Il personale guarito ma non vaccinato sarà nuovamente sospeso quando verrà superata l’esenzione. E tra i rientri dopo la malattia ci sono anche casi di reinfezione, sebbene asintomatici – spiega il Direttore Usl Massimo Uberti –. Il problema è che non riusciamo a trovare abbastanza personale”.
Per questo, un appello agli operatori del vicino Piemonte che stabilizzerà abreve 1137 operatori sanitari lasciandone fuori altri. Uberti li chiama a raccolta: “Invito i colleghi che hanno i requisiti di legge a venire a lavorare in Valle d’Aosta, dove poter ottenere un contratto inizialmente a tempo determinato per poi essere stabilizzati”.
Chiamata rivolta – presto sarà pubblicato un avviso per i lavoratori a tempo determinato – a infermieri, oss, ma anche ostetriche, tecnici di radiologia e personale sanitario di comparto.
Questione che si lega a doppio filo a quella delle liste d’attesa sulle quali è attivo un piano di recupero: “Stiamo aprendo sedute aggiuntive con tutte le difficoltà del caso – chiude il Direttore Usl –. Reclutare personale in più è il problema principale, che è poi propedeutico a risolvere tutte le altre difficoltà”.
L’andamento oscillante della pandemia ed il problema dei casi “centauro”
L’andamento è oscillante. I dati sui contagi Covid in Valle d’Aosta, da diversi giorni, sono cangianti: in alcuni giorni i nuovi positivi superano di gran lunga le guarigioni, in altri il trend è esattamente l’opposto. Nel mezzo, crescono i ricoveri in ospedale arrivati, dal bollettino di oggi, a 25. Nessuno dei quali, però, in Terapia intensiva. I positivi totali, invece, sono scesi a 1125, rispetto ai 1200 del giorno precedente.
Leggere questa fase della pandemia non è semplice. Resterà poi da capire, nei prossimi giorni, l’eventuale impatto dei due giorni di Fiera di Sant’Orso e della Pasqua alle porte.
Il Direttore Uberti spiega: “La situazione è comune a quella del resto d’Europa. I casi stanno di nuovo un po’ aumentando per queste varianti ancora più diffusive, ma con ricoveri più bassi. In questo momento abbiamo 25 degenti, quindi due reparti Covid aperti ma non pieni”.
Ricoveri che sarebbero meno se non fosse per i cosiddetti “pazienti-centauro”, persone ricoverate in reparto Covid ma che si erano presentati in ospedale per altre ragioni: “È una percentuale importante – dice Uberti – e quasi sempre di asintomatici per Covid. Attualmente sono poco meno della metà. Essendo il virus ancora molto diffuso colpisce sani e non”.
Un Piano Covid flessibile
Intanto, l’Azienda sanitaria sta aggiornando il “Piano Covid” per evitare chiusure di reparti che, a cascata, impattano sia sulla salute dei valdostani, sia sulle liste d’attesa: “Abbiamo dato mandato di rifare il Piano per la stagione autunno/inverno, da consegnare entro agosto – aggiunge il Direttore Usl –. Cerchiamo così tardare il più possibile l’interruzione delle attività non urgenti, con il grosso rappresentato da quelle chirurgiche. Sapendo che problema sono anche i pazienti non Covid. Questo è il primo anno che conviviamo con il virus tenendo aperte le attività”.
Le caratteristiche del Piano sono presto dette: “Cerchiamo di adeguarlo in maniera più flessibile possibile alle esigenze dell’urgenza. Nel nuovo Piano cercheremo di massimizzare la capacità della sanità regionale ad accogliere pazienti Covid nelle strutture senza compromettere le altre attività. Divideremo il Piano in più fasi per non inseguire la domanda Covid, da un lato, e limitando i danni per gli altri pazienti dall’altro”.