Il 14 marzo si celebrerà la Giornata Mondiale del Rene che in questa 18ª edizione si concentrerà sul tema della “Salute dei reni per tutti: promuovere un accesso equo alle cure e una pratica terapeutica ottimale”. In quest’occasione, la Struttura di Nefrologia dell’ospedale “Parini” di Aosta, diretta dal dottor Massimo Manes, metterà a disposizione un nefrologo nell’ambulatorio n° 1 di via Guido Rey, dalle 9 alle 12 per visite informative gratuite. L’accesso è libero.
La Nefrologia – spiega una nota Usl – ha in cura in Valle d’Aosta circa 160 pazienti tra dializzati e trapiantati renali e l’assistenza viene garantita attraverso l’erogazione di prestazioni ospedaliere e ambulatoriali sul territorio.
“Questa Giornata è un’opportunità importante per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce – dice il dottor Manes –. Le malattie renali sono in costante incremento a causa dell’invecchiamento progressivo della popolazione e di stili di vita che si trasformano in killer silenziosi per i nostri reni come l’ipertensione, il diabete, l’obesità, l’alimentazione scorretta, la scarsa attività fisica e il fumo”.
Ad oggi circa il 10 per cento della popolazione mondiale presenta un certo grado di malattia renale cronica che si traduce anche in Italia in alcuni milioni di persone. L’impatto socio-sanitario delle forme più avanzate di malattia renale cronica non è trascurabile, essendo caratterizzato da un maggior rischio cardio-vascolare, da maggiori tassi di ospedalizzazione e di mortalità e da costi gestionali per il Sistema Sanitario Nazionale rilevanti.
Questo scenario può essere migliorato, dice ancora Manes, “se da un lato si aumenta la capacità di intercettare precocemente queste patologie per curarle al meglio e per utilizzare gli approcci terapeutici innovativi che abbiamo oggi a disposizione, e se dall’altro si promuovono degli stili di vita corretti: una dieta equilibrata nefro-protettiva, attività fisica, niente fumo. È infatti dimostrato che queste misure non farmacologiche sono in grado di rallentare la progressione del danno renale”.