Corsi in Valle e “online”. Ecco i nuovi percorsi di specializzazione per gli insegnanti di sostegno

36 crediti formativi saranno a disposizione, in presenza, direttamente nella nostra regione, mentre i corsi online dell’Università di Torino saranno fruibili anche da qui. L'obiettivo: non fare spostare più a Torino gli insegnanti valdostani per seguire i percorsi formativi di sostegno.
Scuola
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L’ultimo bando per l’accesso a ruolo nelle scuole secondarie per il sostegno era stato disarmante. Su 58 posti, 25 per le scuole medie e 33 per le superiori, si erano presentate rispettivamente tre persone per le secondarie di primo grado e altrettante per quelle di secondo.

Complicato, per chi lavora tutto il giorno, dover seguire il percorso formativo – per cui la presenza è obbligatoria – per conseguire a specializzazione per il sostegno di didattico degli alunni con disabilità andando a Torino. Questione oggi ancora più complessa sul lato trasporti.

Per questo, da oggi si cambia. L’Assessorato al Sistema educativo e l’Università della Valle d’Aosta hanno presentato oggi i nuovi percorsi di specializzazione per il sostegno e le novità non sono poche: da un lato 36 crediti formativi da poter raggiungere, in presenza, direttamente nella nostra regione – con corsi in orario pomeridiano, serale o al sabato –, corsi online dell’Università di Torino ma fruibili, ovviamente, da qui ed un numero maggiore di posti che non “intacca” la quota piemontese dalla quale si attingeva.

“Siamo riusciti ad entrare nelle quote del Piemonte e abbiamo evidenziato nostro bisogni: 90 persone, 20 sulla scuola primaria, 35 e 35 sulle due secondarie – ha spiegato l’assessore Jean-Pierre Guichardaz –. C’era speranza ma non certezze. Il Ministero, invece, ha aumentatole le quote richieste soddisfacendo a pieno le nostre richieste. Quindi, la Valle d’Aosta ha ora a disposizione 90 posti per gli insegnanti di sostegno”.

A spiegare qualche dettaglio sul corso è stata Teresa Grange, referente dell’UnivdA: “Garantiamo questi 36 credito a carico della nostra Università, sia a livello economico sia per responsabilità scientifica – ha detto –. I corsi online li faranno all’Università di Torino, noi offriremo quelli in presenza. Se possibile li affideremo a docenti di ruolo del nostro Ateneo, altrimenti pubblicheremo un bando facendoci garanti della qualità dell’insegnamento. Poi ci sarà il tirocinio diretto nelle scuole, e quelle valdostane sono accreditate anche per il Piemonte. I tutor dei tirocinanti saranno torinesi, ma il tirocinio indiretto di potrà fare anche online”.

Non solo: “36 CFU sono sicuri – ha aggiunto Grange –. I 9 crediti di laboratorio dipenderanno invece dal numero degli iscritti. Se sarà ragionevole, l’idea è quella di andare incontro il più possibile alle esigenze degli insegnanti. Perché riteniamo fondamentale che chi si occupa di disabilità sia qualificato”.

“Non aderire a tirocini era anche dovuto al fatto di doversi spostare su Torino – ha detto invece la sovrintendente agli Studi Marina Fey –. E questo influiva sia sull’organizzazione, sia sulla continuità didattica. Siamo molto sodisfatti di questo risultato e da quanto messo in campo dall’Università della Valle d’Aosta a livello organizzativo”.

Soddisfatti – e non è scontato – anche i sindacati. “Abbiamo trovato molto positiva la strada intrapresa, con la meta di arrivare ai posti riservati in Valle – ha spiegato Mauro Tamborin, Flc Cgil –. Avevamo segnalato la difficoltà di molti docenti a frequentare un corso di specializzazione fuori Aosta. Ci sentiamo di dire che è un grosso passo avanti. E molte persone ci chiamano già per conoscere i termini per le iscrizioni, sembra esserci una buona risposta. È un investimento che ha ritorno forte in qualità di istruzione e di vita”.

Un percorso (parallelo) di Scienze della formazione primaria senza francese

Da sx: Teresa Grange, Jean-Pierre Guichardaz e Marina Fey
Da sx: Teresa Grange, Jean-Pierre Guichardaz e Marina Fey

La questione era nell’aria, ed ora è quasi ufficiale. O, almeno, si può dire che la via si sia tracciata. Assessorato, Sovrintendenza e UniVdA stanno studiando un corso di Scienze formazione primaria senza il francese, per attirare anche da fuori Valle. Un percorso – specifica l’assessore – parallelo e che non sostituisce il corso per i docenti valdostani, che hanno bisogno della pleine connaissance della lingua.

La conferma è arrivata dallo stesso Guichardaz: “Scienze della formazione primaria qui è abbastanza gettonata – ha spiegato –. Si è perfezionata anche una reputazione e abbiamo rilevato anche la necessità di formare insegnati nell’ambito valdostano, ricevendo molte richieste per una formazione che potesse intercettare anche da fuori regione”.

In chiaro, prosegue l’assessore: “Abbiamo inserito nel Piano di sviluppo triennale la possibilità di realizzare un percorso aperto a chi accederà da fuori, non con la filiera francofona, che a volte è stata anche un impedimento all’accesso. Ci stiamo evolvendo sotto quel profilo. L’intento è quello di allargarci sempre di più. Altre Università vedono la Valle come meta molto interessante e attrattiva per gli Atenei grandi. Il fatto che ci siano attenzioni così da Università enormi ci fa onore, e lo fa anche ad un percorso e a un’intuizione che si è rivelata importante”.

 

3 risposte

  1. Ma questa Sovraintendente vuole invecchiare a palazzo regionale? Non è il caso di lasciare il posto a qualcun altro? Giochetti di potere?

  2. Grange sempre in mezzo come il prezzemolo, ormai è lei che detta legge all’Univda, con tutte le conseguenze del caso.

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