Nona edizione della Notte nazionale dei Licei classici, quasi un migliaio i visitatori

Dopo i due anni di stop dovuti pandemia si è tenuta la nona edizione della Notte nazionale dei Licei classici, durante la quale il pubblico è stato coinvolto nell'arte, classica e moderna, in ognuna delle sue forme.
Notte nazionale liceo classico
Scuola

Letteratura, musica, arte, danza, e molto altro ancora: sono questi gli elementi che caratterizzano ormai da più di un decennio la Notte nazionale dei Licei classici, ormai è arrivata alla sua nona edizione, dopo due anni di chiusura al pubblico per via della pandemia. Aosta, dunque, è tornata in qualche modo alle sue origini classiche, attraverso i vari atelier organizzati dagli studenti del Liceo classico di Aosta.

La serata è subito cominciata con qualche parola da parte della dirigente scolastica Annamaria Distasi, che si è definita molto felice di poter ricominciare a presentare la Notte nazionale al pubblico (infatti, l’anno scorso era stata tenuta a porte chiuse).

Subito dopo la parola è passata a Marina Fey, che invece ha voluto affermare l’importanza di questo evento: “La Notte nazionale è indispensabile per far conoscere meglio questo percorso, che sposa tutti i principi di apertura alla cittadinanza, oltre che a valorizzare le discipline classiche.”

Notte nazionale liceo classico

A seguire, il sindaco Gianni Nuti ha voluto aggiungere: “Questi ragazzi sono la testimonianza vivente del fatto che frequentare un Liceo classico non significa irrigidirsi dentro un sistema severo atto solamente a creare la classe dirigente di domani, ma cercare le radici della nostra cultura e dell’umanità intera“.

Proprio come quanto detto dal sindaco, infatti, gli studenti del classico hanno dimostrato di sapersi divertire e svagare nonostante il fatto che facciano parte di una scuola definita come “bacchettona” e “esageratamente severa”, ed è proprio questo pregiudizio che si è voluto sfatare con questo evento nel quale i ragazzi hanno organizzato più di una decina di atelier, ognuno diretto da uno o più professori.

Notte nazionale liceo classico

I temi di tali atelier non erano certo banali: ovviamente non poteva mancare la letteratura greca, quella latina e quella italiana, materie simbolo di questa istituzione, ma che sono state affrontate in maniera ironica e irriverente, come nello spettacolo di “Quattro poeti al bar“, nel quale diversi personaggi di tutte e tre le letterature chiacchieravano e scherzavano davanti ad un bicchiere di vino.

Notte nazionale liceo classico

Ma non ci si è limitati solo a loro, in quanto anche le letterature francese e inglese sono state affrontate in altri atelier, poiché anche loro parte integrante di questo percorso di studi.

Notte nazionale liceo classico

Ovviamente, però, l’arte non si ferma solo alle parole, ma anche ad altro: danza, pittura, musica e canto, sono tutti elementi che sono stati utilizzati all’interno delle varie performance degli studenti, con una grande enfasi riguardo al rapporto tra arte classica e contemporanea.

Notte nazionale liceo classico

Infine, non sono mancati neanche i laboratori di scienze, fisica e informatica, materie non sono di certo trascurate: con una presentazione sulla sezione aurea e uno spettacolo su come è stata concepita la terra nel corso degli anni, anche queste discipline hanno avuto il loro momento di gloria.

Notte nazionale liceo classico

Oltre agli atelier, non sono mancati momenti più toccanti, come la conferenza tenutasi durante l’evento, dal titolo “Deliri del potere e orrori della guerra. Letteratura, arte e musica“, presentata dalla professoressa Elisabetta Soletti, ordinaria di Storia della Lingua Italiana presso l’Università di Torino.

Più tardi, alle 23.30, la serata si è conclusa con l’immancabile cerimonia di chiusura, con un focolare a tema greco-romano e la lettura di un brano preso dalla “Medea“, opera tragica più famosa del poeta Euripide, terminando con l’augurio da parte di tutta la scuola di potersi riunire anche l’anno prossimo.

Una risposta

  1. Una grandissima emozione. Un’Istituzione che, pur navigando nelle acque turbolente della scuola pubblica, riesce ancora a dare un senso d’appartenenza.

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