In Valle d’Aosta solo il comune di Pont-Saint-Martin non è classificato a media pericolosità sismica, mentre i restanti 73 comuni ora lo sono. E’ quanto prevede una nuova normativa statale, emanata in base agli studi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
“Oggi, a seguito dei nuovi dati, – ha commentato l’assessore regionale all’ambiente e opere pubbliche, Alberto Cerise in occasione del convegno conclusivo del progetto Interreg IIIB “Sismovalp” – tutto il territorio è assegnato a una delle quattro zone sismiche nelle quali è richiesto un livello di sicurezza crescente”. Per questo motivo, secondo l’assessore regionale all’Ambiente “l’Amministrazione regionale dovrà provvedere, attraverso studi sulle vallate, laddove sono presenti i conoidi, e su pendii, ad una micro-zonizzazione sismica. La mappa di pericolosità sarà il punto di riferimento ufficiale per eventuali aggiornamenti della classificazione sismica del territorio e per le azioni di dettaglio da perseguire”.
In questo contesto, una giornata di studi, organizzata presso la sede del vivaio regionale ?Abbé Henry?, di Quart, dedicata alle problematiche del rischio sismico e dei criteri di progettazione delle costruzioni in aree a rischio, ha permesso un confronto tra specialisti regionali e di altre regioni francesi, in special modo quelli del Canton Vallese, che da alcuni anni stanno applicando le moderne tecniche di gestione del rischio sismico con particolare riferimento alle costruzioni.
?La Regione Valle d’Aosta – ha spiegato l’Assessore Cerise – ha sviluppato delle tecniche di indagine geofisica innovative in tale ambito, grazie alla collaborazione instauratasi con i due Dipartimenti del Politecnico di Torino, a seguito della quale è stato attrezzando un sito campione (La Salle) su cui si sono sviluppate varie tecniche innovative con rilevanza internazionale?.
