Aids, 6 nuovi casi nel 2020: “L’emergenza sanitaria ha ostacolato la normale attività di lotta alla diffusione”

A spiegarlo la dottoressa Manuela Colafigli, infettivologa dell’Usl. Tre di questi casi - si legge in una nota dell'Azienda - sono stati rilevati dall’attività di ambulatorio nel periodo antecedente l’emergenza sanitaria ed il lockdown. Nel 2019 i casi diagnosticati sono stati 10.
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“Purtroppo l’emergenza sanitaria in corso ha ostacolato la nostra normale attività di lotta alla diffusione dell’Aids generando difficoltà nella diagnosi precoce, che quindi si è purtroppo ridotta in questo periodo”.

A spiegarlo, a pochi giorni dalla Giornata Mondiale contro l’Aids fissata il 1° dicembre di ogni anno, è la dottoressa Manuela Colafigli, infettivologa dell’Usl.

La struttura di Malattie Infettive dell’Azienda sanitaria comunica che i casi di infezione diagnosticati sul territorio regionale nel 2020 sono stati sei – cinque uomini e una donna – numeri in lieve calo rispetto ai 10 del 2019.

Tre di questi casi – si legge in una nota dell’Usl – sono stati rilevati dall’attività di ambulatorio nel periodo antecedente l’emergenza sanitaria e il lockdown, altri tre sono invece emersi dalla diagnostica di pazienti in fase di ricovero ospedaliero per patologie opportunistiche concomitanti.

L’ambulatorio che si occupa dell’Aids è rimasto, comunque, sempre pienamente operativo per garantire ai pazienti la necessaria assistenza e per non interrompere le cure – prosegue Colafigli -. Inoltre, abbiamo acquisito nuovi farmaci, utili al trattamento dei casi di patologia avanzata. Per noi è fondamentale ricordare l’importanza di effettuare il test, anonimo, e soprattutto di mantenere alta l’attenzione e di evitare comportamenti a rischio: i rapporti sessuali non protetti sono la causa principale della trasmissione del virus”.

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