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Stele in memoria delle vittime del Covid – Foto di Nicole Jocollé
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Stele in memoria delle vittime del Covid – Foto di Nicole Jocollé
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Stele in memoria delle vittime del Covid – Foto di Nicole Jocollé
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Stele in memoria delle vittime del Covid – Foto di Nicole Jocollé
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Stele in memoria delle vittime del Covid – Foto di Nicole Jocollé
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Stele in memoria delle vittime del Covid – Foto di Nicole Jocollé
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Stele in memoria delle vittime del Covid – Foto di Nicole Jocollé
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Stele in memoria delle vittime del Covid – Foto di Nicole Jocollé
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Stele in memoria delle vittime del Covid – Foto di Nicole Jocollé
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Stele in memoria delle vittime del Covid – Foto di Nicole Jocollé
Nella giornata nazionale delle vittime del Covid, nel pomeriggio di venerdì 18 marzo, il Comune di Aosta e l’Aps hanno scoperto una stele dedicata a chi ha perso la vita a causa del Covid-19, accompagnata da una semplice ma significativa cerimonia.
La stele è stata posizionata nei pressi dell’inizio del viale principale del livello inferiore del complesso cimiteriale che, per l’occasione, è stato intitolato alle vittime della pandemia.
Inoltre, quale piccolo omaggio al loro ricordo, sono stati letti i nomi delle 150 persone decedute per diverse cause durante i primi mesi della pandemia che non hanno potuto ricevere l’ultimo saluto dai propri cari a causa delle norme imposte a tutela della sanità pubblica che avevano proibito l’esecuzione dei funerali, così come ogni occasione di potenziale assembramento. Infine, la strada maestra che porterà al Tempio crematorio da oggi è stata rinominata “Via Vittime del Covid-19”.
A svelare il significato del monumento è stato quindi il Presidente Aps, Matteo Fratini. “La frattura della stele vuole significare questa lacerazione indelebile sulla pelle della nostra comunità, un memento per le future generazioni. Il destino di tante persone e delle loro famiglie è cambiato all’improvviso. Vite e affetti strappati, troppo spesso senza un ultimo abbraccio, senza l’ultimo saluto, senza potersi stringere, toccare o semplicemente sfiorare senza la possibilità di dire un semplice “addio” “arrivederci” o “perdonami”. Percorsi di vita conclusi in completa solitudine in assenza del calore di chi è restato. Prendendo a prestito, per concludere, le parole di un poeta contemporaneo a me molto caro, Fabrizio De André, mi piace pensare che la nostra stele voglia segnare il confine fra la terra e il cielo certi che rifioriranno le gioie passate col vento caldo di un’altra estate”.
L’iniziativa era stata annunciata sul finire di dicembre proprio da Fratini e poi confermata in Consiglio comunale dal Sindaco Gianni Nuti, in risposta alla richiesta avanzata dalla consigliera di Rinascimento Eleonora Baccini