Mentre il Comune di Aosta sta lavorando a “Livre-ison”, servizio sperimentale per portare – letteralmente – i libri a casa dei cittadini del Capoluogo, questione essenziale che porta con sé l’emergenza sanitaria, durante la I Commissione ad aleggiare è uno dei “fasti” del passato.
Durante l’audizione Samuele Tedesco, Assessore all’Istruzione e cultura, spiega: “Questo servizio verrà attivato grazie ai dieci volontari selezionati, e che stanno per essere formati, dal Csv per la consegna di libri a domicilio direttamente per le fasce in questo momento più a disagio come gli anziani e le persone malate. Un servizio che verrà poi esteso a tutta la popolazione”.
Il consigliere della Lega Bruno Giordano coglie la palla al balzo, e riporta sul tavolo un discorso che sembrava chiuso da tempo.
L’ex Sindaco – nonché bibliotecario – infatti, replica: “Cosa pensa l’Assessore del fatto che il Comune possiede un Bibliobus, allora un ‘unicum’ nel panorama nazionale, trasformato dai nostri predecessori in un mezzo per il trasporto dei tubi per le riparazioni acquedotto comunale? Io lo trovo scandaloso. 25 anni fa avevamo un mezzo costruito espressamente con quelle caratteristiche, monoscocca. Si può pensare di tornare indietro intelligentemente, anche per servire le frazioni in alto come Arpuilles, Excenex, Signayes e Porossan?”.
Questione parzialmente “dribblata” da Tedesco, che in risposta spiega come sia “necessario anche nella cultura occupare lo spazio legato alle nuove tecnologie. Avevo parlato con gli Uffici del Bibliobus prima delle festività, e di un servizio importante per le frazioni che però può anche innovarsi. Secondo me un discorso in Commissione si può fare, anche con strumenti attuabili e mezzi green come la bicicletta per sposare l’idea di una cultura diffusa su tutto territorio e la mobilità sostenibile”.
Parole che trovano Giordano discorde: “Capisco che la cultura possa essere ‘green’. Il Bibliobus non è però superato, è il mezzo del futuro perché abbatte le spese fisse delle sedi come il riscaldamento o l’affitto. Il problema è se si voglia o meno investire in cultura, che significa anche occupazione e posti di lavoro. Il Bibliobus poteva, essendo collegato con adeguata tecnologia, accedere a tutto il patrimonio bibliotecario regionale. È molto diverso rispetto al portare in giro dei libri in bicicletta”.
Un passo avanti, da parte della maggioranza, lo tenta Serena Del Vecchio, consigliera in quota Progetto civico progressista: “Penso che si possano mettere insieme le varie riflessioni. Ritengo l’idea del Bibliobus intelligente e finalizzata a portare la cultura a domicilio, ma non esclude la consegna dei libri. Penso che le due idee possano assolutamente convivere”.
Se così sarà ce lo dirà il tempo e, forse, anche le condizioni stesse in cui versa il mezzo.
La pandemia e lo “stop” alla cultura
“La cultura ha subito, inutile negare, un arresto a causa della pandemia – ha spiegato Tedesco nel suo intervento –. Si è proceduto a fare delle scelte per sviluppare la rete culturale cittadina, ma nella totale incertezza dei primi giorni progettare le attività pare un’impresa ardua, anche considerando l’organico ridotto del Comune. Interverremo con la riorganizzazione della macchina amministrativa. I primi mesi sono quelli della programmazione, ma da fare con un Bilancio in mano”.
Anche qui, in risposta, Giordano non trattiene la sua amarezza: “Capisco le enormi difficoltà di programmazione della Giunta dato che non c’è un Bilancio approvato. Si naviga a vista, si va per dodicesimi. Avrei però amato sentire che, in prospettiva, l’Assessore ci avesse detto che nel caso le cose andassero bene ha intenzione di fare una serie di attività. Io invece sento molta sociologia spicciola, che non fa una piega, tante buone intenzioni, ma poca concretezza”.
Cittadella, prorogata la gestione della struttura
A margine dell’audizione, l’Assessore Tedesco annuncia la proroga della gestione della Cittadella dei Giovani, in scadenza quest’anno, fino al 2023: “Riguardo le Politiche giovanili – ha spiegato – c’è stato il rinnovo per altri due anni, nel gruppo interistituzionale, all’Ati aggiudicataria del servizio. Si sta lavorando anche su un decentramento delle attività, perché la struttura è ottimo punto di partenza per una sorta di ‘Cittadella diffusa’ che possa raggiungere anche i contesti più periferici della città”.