ASVA e OdG chiedono maggiori controlli alla Regione sulla legge per l’Editoria

Associazione Stampa Valdostana e Ordine dei giornalisti hanno incontrato il presidente della Regione Augusto Rollandin, per esporre alcuni problemi della categoria collegati all'attività dell'amministrazione regionale.
Società
Maggiore attività di controllo da parte della Regione rispetto ai dettami della legge sull’Editoria, a garanzia della dignità e della professione giornalistica e l’applicazione della legge nazionale 150/2000 che regolamenta gli uffici stampa nella pubblica amministrazione sono stati due dei temi sottoposti dall’Associazione Stampa Valdostana e dall’Ordine dei giornalisti nel corso di un incontro con il presidente della Regione Augusto Rollandin, per esporre alcuni problemi della categoria collegati all’attività dell’amministrazione regionale.

“In particolare – si legge in una nota congiunta di ASVA e OdG – è stata sottolineata l’importanza del ruolo ricoperto dalla legge regionale sull’Editoria per il settore dell’Informazione in Valle d’Aosta”. “Negli ultimi tempi sono giunte segnalazioni di mancati adempimenti da parte di alcuni editori nei confronti di giornalisti collaboratori e/o dipendenti di aziende editoriali sovvenzionate dalla Regione. Questo fenomeno – particolarmente stigmatizzato dall’Asva in qualità di Sindacato di categoria e dall’Ordine sotto il profilo del decoro della professione – mette i giornalisti in una condizione di oggettiva difficoltà a svolgere il proprio lavoro in modo sereno e obiettivo”.

Sulle problematiche sollevate il presidente Rollandin si è dichiarato disponibile a prendere in esame l’ipotesi di un regolamento attuativo della legge regionale sull’Editoria per consentire alcuni controlli di merito sulla documentazione presentata dalle aziende a sostegno della richiesta di erogazione di contributi regionali.
Rispetto alla legge nazionale 150/2000, per la quale l’Asva chiede da anni l’applicazione anche in Valle d’Aosta, Rollandin ha manifestato disponibilità ad attivarsi per poter risolvere la mancata attuazione della legge “riconoscendo altresì l’importanza del ruolo del giornalista negli uffici stampa dell’amministrazione pubblica, dove – ha precisato – si è cercato di collocare persone già in possesso dei requisiti richiesti e laddove questi non ci fossero a far sì che i percorsi professionali siano avviati”.

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