Bovini caduti nel dirupo, ancora ignote le cause

"Gli elementi raccolti non consentono di attribuire con certezza la responsabilità del fatto" ha spiegato in Consiglio Valle l'Assessore all'Agricoltura Sapinet. Escluse le ipotesi elicottero e mine, si indaga su cani randagi e lupi. Per gli indennizzi è stata avviata una Commissione "per dare risposte in tempi rapidi agli allevatori”.
recupero bovini
Società

Le cause della “folle corsa” dei 52 bovini caduti in un dirupo a Frachey, frazione di Ayas, lo scorso 28 agosto, e che ha portato alla morte di 40 capi, non sono ancora state chiarite.

Il dato è emerso ieri, in Consiglio regionale, quando il consigliere di Pour l’Autonomie Augusto Rollandin – evidenziando come “la perdita delle manze va considerata sia sotto l’aspetto economico sia sotto l’aspetto selettivo delle reines” – ha chiesto se siano note le cause “che hanno creato lo spavento e la conseguente caduta degli animali e come si intenda intervenire per risarcire i danni agli allevatori. È indispensabile per chi lavora in agricoltura avere tempi certi sugli indennizzi così come sarebbe importante fare i censimenti dei lupi, che non mi risulta siano stati fatti”.

In risposta, l’Assessore all’agricoltura Davide Sapinet ha spiegato che “nei giorni seguenti al fatto il personale del Corpo forestale della Valle d’Aosta ha svolto un’intensa attività di indagine per risalire alle circostanze che hanno creato lo spavento iniziale. Le notizie e gli elementi raccolti non consentono di attribuire con certezza la responsabilità del fatto a una causa piuttosto che ad un’altra e, pertanto, diverse ipotesi sono possibili”.

Sono state però escluse alcune cause, come quelle legate al passaggio di un elicottero o all’esplosione di alcune mine, mentre se ne stanno prendendo in considerazione altre, e nella fattispecie la presenza di canidi o lupi. “Per quanto attiene ad un possibile attacco da canidi – ha aggiunto Sapinet –, si ha notizia della sporadica presenza di cani vaganti in zona e della presenza documentata di lupi, in branco e individui solitari, che frequentano abitualmente la Val d’Ayas”.

Gli indennizzi

“Gli indennizzi per i danni provocati dal lupo o dai cani randagi che hanno assunto comportamenti selvatici sono pari al 100% del valore commerciale del capo predato – ha proseguito l’Assessore –, sono rimborsati anche i costi di smaltimento degli animali abbattuti. Nel caso di animali feriti, l’indennizzo è pari al 100% delle spese veterinarie e farmaceutiche sostenute. Abbiamo avviato immediatamente la procedura istituendo una Commissione di valutazione per dare risposte in tempi rapidi agli allevatori”.

Risposta che non soddisfa appieno Rollandin: “Un evento di questa natura e di queste dimensioni non c’è mai stato. Anche se la causa non è totalmente conosciuta nei dettagli, bisogna dare un segnale agli allevatori che è intenzione della Regione intervenire in fretta con gli indennizzi. Gli allevatori, che sono già pochi, meritano le giuste risposte, perché svolgono un lavoro importante per il territorio. Non lasciamoli soli. Mi auguro che l’intervento sia il più efficace possibile e, soprattutto, realizzato il più in fretta possibile”.

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