Carovana delle Alpi: bandiera verde ad Etroubles e nera a Charvensod

Carovana della Alpi, la campagna nazionale estiva di LEGAMBIENTE finalizzata alla sensibilizzazione delle istituzioni e dei cittadini sui problemi dell'arco alpino e che vuole sollecitare l'adesione dell'Italia alla Convenzione...
Società

Carovana della Alpi, la campagna nazionale estiva di LEGAMBIENTE finalizzata alla sensibilizzazione delle istituzioni e dei cittadini sui problemi dell’arco alpino e che vuole sollecitare l’adesione dell’Italia alla Convenzione delle Alpi, ha preso avvio anche quest’anno e tra le iniziative previste, l’associazione ambientalista assegna ogni anno riconoscimenti per ?buone pratiche? nella gestione ambientale (Bandiere Verdi), e note di demerito per scelte negative nello stesso ambito (Bandiere Nere).
In questa logica Carovana della Alpi in Valle d’Aosta, ha assegnato la Bandiera Verde al comune di Etroubles, ?per le scelte di valorizzazione e promozione culturale del proprio territorio, coniugando la conservazione e la promozione della cultura tradizionale e di quella contemporanea anche attraverso forme di collaborazione transfrontaliera?, come recita la motivazione del riconoscimento.
La Bandiera Nera è andata invece al comune di Charvensod, ?per la decisione di costruire una pista carrabile nel vallone di Comboé – attualmente non raggiunto da strada – nonostante la forte opposizione delle associazioni ambientaliste e del locale comitato di salvaguardia?.

?Il comune di Etroubles con la trasformazione del centro storico in un museo a cielo aperto e con la collaborazione della prestigiosa fondazione Giannada di Martigny, ha dimostrato come la tutela dell’ambiente e dei nuclei abitativi storici si coniughino perfettamente con l’arte dei nostri giorni. E’ vero che l’intero progetto gode dei finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, ma anche la capacità di un buon utilizzo di queste risorse (capacità non scontata in Italia, purtroppo) va sottolineata come testimonianza della lungimiranza di questi amministratori? così si legge inoltre in una nota di Legambiente che viceversa, parlando di Charvensod e proponendo per questa una monorotaia quale alternativa al progetto di costruzione di una strada scrive ancora ? Charvensod ci sembra ancora legata allo sfruttamento agro-pastorale del territorio secondo un vecchio modello, fatto di strade poderali e conseguenti sbancamenti di versanti. La volontà politica di costruire la pista carrabile Ponteille-Comboé va sicuramente in questa direzione. Gli amministratori sembrano non voler prendere in seria considerazione le alternative offerte dalla tecnologia. L’alternativa, la realizzazione di una monorotaia, consentirebbe la risoluzione di molte problematiche legate al lavoro dei conduttori degli alpeggi?.

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