Consiglio regionale: l’opposizione “logiche spartitorie per la definizione dei ruoli”

L'opposizione sembra aver maturato in questi giorni sdegno e rabbia poi confluite in accuse e critiche al nuovo Governo regionale in occasione del Consiglio. Elio Riccarand dell'Arcobaleno ha reso evidente nelle dure...
Società

L’opposizione sembra aver maturato in questi giorni sdegno e rabbia poi confluite in accuse e critiche al nuovo Governo regionale in occasione del Consiglio.
Elio Riccarand dell’Arcobaleno ha reso evidente nelle dure parole rivolte al Consiglio quanto la gestione e i metodi di questa crisi politica non gli siano piaciuti affatto. Il consigliere d’opposizione non si è nemmeno risparmiato nei confronti degli organi d’informazione, accusando gli stessi di legami con l’UV e connivenze con la politica regionale. “il congresso etico dell’UV in realtà lo hanno fatto in tre: Rollandin, Vierin e Caveri”
“Questa crisi per motivazioni, metodo e sistema antidemocratico deve incontrare la polemica dei cittadini onesti”. Tutti argomenti e accuse presenti in una risoluzione, poi bocciata, in cui oltre alla deplorazione di “una crisi dovuta ad esigenze di riequilibrio tra correnti” si esprimeva preoccupazione per l’utilizzo di logiche spartitorie nella scelta delle persone cui affidare responsabilità di governo oltre che per il mancato rispetto del regolamento interno del Consiglio regionale che ha impedito la discussione in occasione dello scorso Consiglio regionale del 22 giugno. Non mancava infine l’invito agli organi di informazione ad informare correttamente la popolazione valdostana sulle cause della crisi. A fargli eco sono state poi le parole di Secondina Squarzino, per la quale “non si apre una nuova pagina bianca nella politica regionale ma il trionfo della politica degli interessi e della spartizione dei poteri tra pochi potenti” parlando infine di una “silenzio assordante e imposto”.
Non sono mancate poi nel pomeriggio ulteriori accuse e critiche relative al programma presentato da Luciano Caveri. Per il Consigliere Carlo Curtaz (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ” Le aspettative potevano essere migliori. È stato un discorso in cui c’è stata poca galanteria perché si poteva almeno citare il presidente uscente. La relazione ci è parsa poco concreta, con tanti slogan e poche indicazioni. Su alcuni temi non ci sono state date delle indicazioni programmatiche, ma solo una lista della spesa. Si apre un’altra stagione dei presidenti onnipotenti. Ribadisco che questa crisi non ha nulla a che fare con i problemi programmatici e di governabilità. La nostra sarà un’opposizione dura, ma senza preconcetti. Auspichiamo che voglia anche rispettare la centralità di questo Consiglio.”
Per Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) “la relazione ha toccato soltanto marginalmente alcuni temi importanti. È stata fatta una panoramica molto generica su problematiche da tempo in discussione” “L’unico aspetto significativo è il ripotenziamento del ruolo del Presidente della Regione, ma non so se è una scelta riparatrice rispetto al passato. Non vorremmo che la politica di potenza diventasse una politica di prepotenza”. Per Elio Riccarand “il fatto clamoroso è che il programma non esiste. Ci sono cinque documenti dal cui insieme si dovrebbe ricavare il programma che di fatto è incomprensibile. Risulta un esercizio complesso, Questa cosa però non ci sorprende perché il cambiamento non è dovuto ai programmi, ma ad altre esigenze.”
Il capogruppo della Stella Alpina Marco Viérin ha affermato che “della relazione condividiamo la necessità di garantire più stabilità oltre che alcune priorità di intervento elencate nell’integrazione del programma. Riteniamo che la Valle d’Aosta necessiti di scelte e risposte concrete soprattutto nel campo del lavoro, attraverso un rilancio del settore produttivo e industriale, occorre un’inversione di tendenza del fenomeno di povertà, la sburocratizzazione e la semplificazione delle procedure, la riaffermazione della specificità e dell’originalità della suola valdostana, la predisposizione di una riforma complessiva del turismo in Valle, con un’attenzione all’attività del piccolo commercio e dell’agricoltura. Occorrerà inoltre un maggiore confronto tra maggioranza e opposizione.”

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