Consiglio regionale: Rollandin nominato nella Commissione paritetica Stato-Regione nonostante la ricomparsa dei franchi tiratori nella maggioranza

Il congresso dell?Union Valdôtaine è alle porte ? si celebra sabato 29 ottobre - e in consiglio regionale tornano i franchi tiratori. Ieri sera, durante la prima votazione sulla nomina di Augusto Rollandin come rappresentante...
Società

Il congresso dell?Union Valdôtaine è alle porte ? si celebra sabato 29 ottobre – e in consiglio regionale tornano i franchi tiratori. Ieri sera, durante la prima votazione sulla nomina di Augusto Rollandin come rappresentante della Valle d’Aosta nella Commissione paritetica Stato-Regione, mancavano all?appello 3 voti. Tenuto conto delle assenze (Ego Perron e Giovanni Sandri) e dell?astensione annunciata di Carlo Perrin e Fedele Borre alla maggioranza servivano 18 voti, ne sono arrivati soltanto 15. Nella seconda tornata il senatore è stato nominato grazie ai voti di Federation Autonomiste e Stella Alpina. Hanno espresso la loro contrarietà invece i consiglieri dell?Arcobaleno e di Forza Italia.

Durante il dibattito, il presidente Luciano Caveri ha sottolineato l’importanza della presenza di un parlamentare in seno alla Commissione paritetica: “Questo rafforza il ruolo della Regione”, ha detto in aula. Dai banchi dell’opposizione Elio Riccarand ha sottolineato che “la proposta è l’ennesima conferma di un sistema di concentrazione di potere che si aggrava con il passare del tempo, senza tenere conto la questione morale che una tale proposta dovrebbe porre.”
Anche dalle fila della stessa Union Valdotaine sono arrivate posizioni contrastanti. Carlo Perrin, che si è astenuto, ha affermato che “il lavoro della Commissione deve essere ricondotto nella sua funzione istituzionale. In merito alla proposta ho delle perplessità perché si tratta di inserire un politico e per questo motivo mi asterrò.”
Dario Frassy, della Casa delle Libertà, ha condiviso i concetti espressi da Riccarand: “La Commissione non ha funzionato finora perché ha patito un eccesso di politicizzazione. E la nomina di Rollandin non cambia la situazione. Con questa impostazione si rinuncia di fatto al legame con l’Amministrazione.”

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