La variante inglese è arrivata anche in Valle d’Aosta. A certificare il primo caso è stato l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Da quanto si apprende la variante inglese è stata riscontrata in una persona che aveva avuto contatti con un soggetto proveniente da una zona a rischio e faceva parte di un piccolo focolaio, fra soli adulti e senza casi gravi. Da qui la segnalazione dell’Usl e l’invio a Torino del campione.
Ad oggi sono quindici i campioni inviati all’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. I primi otto hanno dato esito negativo. Oltre ad alcuni tamponi richiesti nell’ambito di un’indagine rapida promossa dall’Istituto superiore di sanità, vengono inviati ad analizzare i tamponi di persone provenienti da zone a rischio e quelli di persone coinvolte in focolai.