Disabilità, Nores e Luca: tra libri e agricoltura verso il lavoro

Nores Cama e Luca Malacarne nell'ambito del Progetto Io vado stanno partecipando ad alcuni tirocini per conoscere da vicino il mondo del lavoro: qui vi raccontiamo la loro esperienza.
Luca Malacarne e Nores Cama
Società

Nores Cama e Luca Malacarne hanno rispettivamente 41 e 33 anni. Vivono ancora in famiglia, ma sul loro futuro hanno le idee chiare: vorrebbero un lavoro, se possibile stabile e che assecondi un po’ le loro passioni e i loro interessi. E poi una casa, in cui vivere da soli o con amici, in modo più indipendente. Desideri e sogni normali, di tutti, resi solo più complessi dalla loro disabilità.

Entrambi partecipano a “Io Vado”, un’iniziativa sperimentale attiva in Valle d’Aosta per costruire percorsi di vita indipendente per le persone con disabilità. Dall’inizio del progetto Nores e Luca sono impegnati in tirocini, tappe indispensabili per vivere e conoscere da vicino il mondo delle imprese e del lavoro. Come molti lavoratori sono quindi tenuti al rispetto di orari e delle mansioni concordate e a fine mese ricevono un’indennità di frequenza messa a disposizione dal progetto.

“Devo fare ancora tanta esperienza” racconta Nores per lo più preoccupata della sua futura indipendenza economica. Vive con la nonna di 86 anni e 3 gatti. “Sono ancora mantenuta da lei, ho una piccola pensione ma mi copre per lo più per le spese personali”.

Il mondo di Nores, così come la sua camera, è, sin dall’infanzia, pieno di storie e di libri, vere e proprie passioni. “Leggo molto, sto anche scrivendo insieme ad un’amica un fumetto liberamente ispirato al libro fantasy Il canto di Acchiappacoda di Tad Williams”.

E così la naturale collocazione lavorativa di Nores è stata in libreria, da Brivio per alcuni mesi prima del lockdown e ora nel reparto edicola e libri del supermercato Gros Cidac. Da gennaio 2021 per due mattine a settimana si adopera in attività di pulizia e riordino o di sistemazione dei nuovi arrivi sugli scaffali. “Devo prendere ancora il ritmo, sono piuttosto lenta e affaticata dal punto di vista fisico, ma mi trovo bene, con questo lavoro sono aggiornatissima sulle ultime uscite editoriali” ci racconta. “La smania di ordine e pulizia poi l’ho trasferita anche a casa, dove ho iniziato a sistemare a fondo la mia stanza”

A giugno Nores terminerà il suo tirocinio. Se potesse scegliere proseguirebbe il suo impegno nel mondo dell’editoria. “Forse in una piccola libreria sarebbe più semplice per me, ci sono più tempi morti, le attività sono meno programmate” ci spiega. Ciònostante anche nel reparto edicola del Gros Cidac ha trovato colleghe attente e disponibili. “Due in particolare,  le chiamo le colleghe esperte, mi aiutano tanto”.

Il tirocinio di Nores in immagini

L’ambito in cui vorrebbe investirsi professionalmente Luca è invece l’agricoltura. “Il lavoro dei miei sogni è fare i formaggi con Alessandro”. Dall’estate 2020 alla Petite Ferme du Bonheur di Doues Luca svolge un tirocinio di tre giorni a settimana. Lavora il latte per fare i formaggi, freschi e stagionati, riordina, pulisce e riempie gli scaffali del punto vendita che l’associazione ha preso in gestione nel centro del paese della Grand Combin. Luca ama molto il clima e l’ambiente lavorativo che ritrova nella piccola fattoria messa in piedi da Alessandro Bruno. “Lui stravede per me, io quando è arrivata la sua offerta, l’ho accettata al volo, voglio lavorare al suo fianco”.

Nei mesi precedenti Luca aveva svolto in un tirocinio nelle refezioni scolastiche del Comune di Aosta. “Preparavo la tavola, aiutavo a servire i bambini, poi il Covid-19 ha interrotto l’esperienza e mi sono trovato senza stipendio”.

Il tirocinio di Luca: il video

“La dignità della persona passa anche, se non soprattutto, dal lavoro e questo deve valere per tutti, è un principio alla base del nostro progetto” spiega  Stefano Joly che insieme a Serena Castegnaro è l’educatore di riferimento per il progetto. “Per ognuno dei partecipanti a Io Vado valutiamo insieme al centro per l’Impiego come proseguire al termine del tirocinio”. “Finora abbiamo finanziato sette tirocini, con la speranza che arrivino nuove risorse per attivarne altri perché quello del lavoro è il desiderio e la richiesta più pressante formulata dalla persone con disabilità” sottolinea infine Serena Castegnaro.

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