“Niente di nuovo in Valle d’ Aosta dopo ultima inchiesta Egomnia sulla presenza della ‘ndrangheta sul territorio regionale. E nonostante le numerose inchieste degli ultimi anni è ancora debole la percezione tra i cittadini del fenomeno mafioso e corruttivo”.
Parole di Libera Valle d’Aosta, e in particolare della sua coordinatrice Donatella Corti, che aggiunge: “È chiaro che per troppo tempo il fenomeno sia sottostimato rispetto agli interessi economici e alla ricchezza che ci sono nel territorio. È fondamentale prendere coscienza del contesto criminale, premessa indispensabile per il contrasto alle mafie e alla corruzione. Per quanto efficaci, le sole misure repressive non basteranno infatti mai a eliminare il crimine organizzato nelle sue molteplici forme. Le mafie hanno nuovi profili organizzativi, con una più accentuata vocazione imprenditoriale e con la promozione di relazioni con la cosiddetta ‘area grigia’, al confine tra il legale e l’illegale”.
“Percezione” che Libera ritrova anche nel suo rapporto LiberaIdee, una ricerca sociale svolta su un campione molto giovane della popolazione: 163 persone (pari all’1,6% del campione nazionale) con un’età media di 25 anni. “La Valle d’Aosta – chiude Libera – è una regione dove la mafia viene percepita come fenomeno marginale, o comunque non socialmente pericoloso”.
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Cosa.non si farebbe x.un po’ di popolarità… Aspettiamo le condanne, poi ne riparliamo… Mi risulta che Libera fece un gran can can anche in occasione di altri simili fatti di cronaca che poi, puff, asono stati archiviati , dunque tutta questa camurria mi pare fuori luogo e incoerente con i principi di garantismo perorati anche, ma non solo, da Libera