Sottolineare, anche in Valle d’Aosta, la giornata internazionale delle api, che si celebra oggi, venerdì 20 maggio. E’ l’obiettivo della manifestazione che si terrà nel pomeriggio, a partire dalle 17, in località Perolles a Châtillon. Un appuntamento, promosso da Regione, Comune, Consorzio Apistico, cooperativa “Miel du Val d’Aoste” e dall’Istituto alberghiero, a base di attività divulgative e didattiche rivolte ad appassionati e curiosi.
La formazione per apicoltori
Si inizia alle 17, con la consegna degli attestati di partecipazione del “Corso base di apicoltura 2022”. “Siamo rimasti molto contenti, – ha sottolineato ai microfoni di Radio Proposta inBlu Patrick Stévenin, presidente del Consorzio – perché comunque abbiamo avuto 25 partecipanti. Il corso è impegnativo. Abbiamo avuto otto giornate di teoria, altrettante di pratica, che svolgiamo a Saint-Marcel, dove abbiamo il nostro apiario didattico”.
L’analisi sensoriale del miele
Alle 18, prenderanno quindi il via alcune attività di avvicinamento all’analisi sensoriale del miele, con la degustazione guidata, da parte di tecnici regionali. Quindi, un’ora dopo, l’Ape ricena (lo spazio non è un errore) a base di prodotti del territorio, in abbinamento ad alcuni mieli della Valle d’Aosta. A curare le combinazioni, lo chef Franco Rotella, che proporrà anche dei fagottini di Crespelle arricchiti dal frutto del lavoro delle api.
Per concludere la giornata con uno sguardo all’intrattenimento (mantenendo però il “focus” sulle tradizioni e sul territorio), dalle 21 saranno proposte delle rappresentazioni di pièces di teatro popolare, a cura delle compagnie “Le Vièi dou Beufet d’Arnà” e “La Compagni dou Beufet di Arnad”.
In Valle oltre 500 apicoltori
In Valle d’Aosta sono attivi circa 530 apicoltori, numero che – precisa Stévenin – include “dall’appassionato amatoriale” (che magari ha solo 10 arnie), fino al professionista (che può arrivare a 5-600). Se si chiede ad uno di loro quali sono le maggiori difficoltà, al momento la risposta è a senso unico: “ciò che ci sta dando dei problemi enormi – sottolinea il Presidente del Consorzio – è il cambiamento climatico, perché comunque non sappiamo mai cosa accadrà il giorno dopo”.
Una stagione da dimenticare
Al riguardo, “l’anno scorso, come tutti sanno, è stata una stagione disastrosa, sia per il miele, sia per la frutta”. Le gelate verificatesi nel periodo primaverile “hanno bruciato i fiori e le api, non avendo i frutti, non hanno potuto bottinare”. Quindi, raccolti a zero, o dintorni. Un dato che fa sì che “questo problema sia quello che ci fa venire dei dubbi, su continuare o meno questo lavoro, perché sta diventando veramente difficile”.
Imparare ad adattarsi
Le altre criticità, per chi fa apicoltura, sono rappresentate da “malattie, da un acaro che ci uccide le api”. Insomma, chiosa Stévenin, “ogni anno si aggiunge qualcosa di nuovo, diventa più duro fare questo mestiere”. Se per le patologie esistono terapie, anche farmacologiche, come si rimedia ai problemi derivanti dal clima? “Cerchiamo di adattarci e più che sperare che il tempo ci aiuti – sospira il Presidente – non sappiamo cosa fare”.
Il futuro? “Voglio essere fiducioso”
Sul piano pratico, adattarsi significa anche “correre dietro le fioriture, come chi fa nomadismo” e in Valle queste riguardano i mieli di tarassaco, rododendro, millefiori di media e alta montagna. Detto di un anno da dimenticare, quali prospettive per la stagione in corso? “Personalmente, – è il giudizio di Stévenin – le vedo abbastanza bene”.
“Adesso, chi fa nomadismo si è spostato anche in Piemonte, per fare il primo raccolto dell’acacia, diciamo che è quello più importante ed è andato e sta andando abbastanza bene. Qui in Valle d’Aosta, i primi apicoltori hanno iniziato a produrre Tarassaco e sembra che anche questo stia andando bene. Voglio essere fiducioso”. Si vedrà, intanto buona giornata internazionale delle api a tutti!