Preoccupazione per le necessità riabilitative dei figli – soprattutto riguardo le attività di logopedia, psicomotricità e fisioterapia – ma anche per il bisogno di supporto psicologico in post adozione, il tutto in “stand by” per la situazione di emergenza Covid.
A chiedere un segnale di ripresa è Agape, l’Associazione genitori adottivi, che spiega: “Nella prima fase i servizi sono stati chiusi e pertanto tutti i trattamenti in corso sono stati sospesi, quelli in attesa non avviati. Gli operatori si sono adoperati lavorando da remoto per garantire la continuità riabilitativa guidando noi genitori a svolgere alcune attività di supporto utili ai nostri bimbi attraverso piattaforme e contatti telematici”.
Una modalità operativa “condotta con professionalità e dedizione” – prosegue Agape – che perdura però da più di 2 mesi e che “per quanto si sia dimostrata utile in molte situazioni, non può più essere sufficiente”.
“Dai primi di maggio – scrive ancora l’Associazione – si è aperta la possibilità per i riabilitatori di accedere al domicilio degli utenti con maggior gravità, con gli adeguati dispositivi di protezione, aspetto estremamente importante ma che, per fortuna, risponde a non tutte le nostre esigenze. Attualmente infatti le necessità riabilitative stanno diventando importanti per tutti i bimbi, non si dimentichi l’importanza di interventi significativi e indispensabili nei primi anni di vita”.
“Chiediamo pertanto la possibilità di riprendere i trattamenti riabilitativi, nel rispetto della sicurezza certamente ma anche nel rispetto dei diritti delle persone in difficoltà e/o con disabilità che a maggior ragione, in un periodo di emergenza, devono essere tenuti in dovuto conto e non ‘dimenticati’ – chiude Agape –. Queste stesse considerazioni sono state condivise dalle associazioni facenti parte del Coordinamento Disabilità Valle d’Aosta che già più volte ha pubblicamente espresso le proprie preoccupazioni in merito”.