Dopo aver completato con successo il periodico censimento degli ungulati – che aveva fatto registrare una lieve ripresa della popolazione degli stambecchi nel 2005 rispetto all’anno precedente, dopo alcuni anni di decremento – gli addetti al Servizio sanitario e di Sorveglianza del Parco Nazionale Gran Paradiso, con i veterinari ASL di Aosta e con il Centro di Referenza delle Malattie della Fauna Selvatica di Aosta, stanno ora monitorando la presenza e diffusione di una possibile epidemia di cherato-congiuntivite fra la popolazione dei preziosi ungulati.
E’ una patologia particolarmente pericolosa per camosci e stambecchi, in quanto la parziale o totale cecità rende i loro spostamenti su roccia rischiosi, mettendoli a rischio di caduta.
?I casi più gravi – che per il momento riguardano solo gli stambecchi – si sono verificati nella aree ad alta densità di popolazione e la dove si era registrata la presenza estiva di greggi di pecore?- spiega Bruno Bassano del Servizio Sanitario e Ricerca Scientifica del Parco Nazionale Gran Paradiso. ?Grazie a recenti studi specialistici effettuati da ricercatori svizzeri si è verificato una particolare incidenza della malattia in animali selvatici a contatto con ovi-caprini, che potrebbero agire da “portatori sani”. Il batterio (Micoplasma conjuntivae) è infatti presente nel secreto-congiuntivale di questi ultimi e verrebbe trasmesso condividendo gli stessi pascoli o luoghi di accumulo di sale.